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Bossi: “Se ci sono i numeri il governo va avanti altrimenti cade da solo”

"Avevamo un forte freno nella nostra maggioranza. Avevamo la componente statalista rappresentata da Fini, che ci ha frenato su alcune riforme, come quella del processo civile, ma anche di quello penale. Abbiamo ora una maggioranza, che contiamo in pochi giorni di portare alla Camera a 325 deputati, che ci permettera' di
fare le rifomrme". Ostenta ottimismo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro Tremonti. Ma rifiuta di rispondere a domande sul rinvio a processo a Milano per il caso Ruby.

Alcuni giornalisti tentano di rivolgere domande al premier sulla giustizia e sulle ultime vicende giudiziarie, ma Berlusconi li stoppa subito, prima rivolgendosi  scherzosamente a un giornalista dicendo "senti biricchino, lascia perdere..." poi, di fronte a una nuova domanda sempre sul tema giustizia, opponendo un "siamo qui a preoccuparci tanto per l'economia...".

Arriva anche il 'soccorso' del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, insieme a Berlusconi nella conferenza stampa a palazzo Chigi, che si rivolge ai giornalisti dicendo: "Siamo disponibili a stare qui anche tre ore, ma per parlare di
economia". E di rimando il premier: "Allora non ci siamo spiegati bene - dice sempre rivolgendosi ai giornalisti con il sorriso sulle labbra - per amor di patria non parlo di questo", cioè dell'ultima inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto.

"Dico solo - aggiunge - che non sono per niente preoccupato".

Il decreto che dispone il giudizio immediato per Silvio Berlsuconi, imputato a Milano per concussione e prostituzione minorile, è stato notificato insieme alla richiesta di processo della procura ai legali del premier.

"Se ci sono i numeri, si va avanti. Altrimenti il governo cade da solo". Così il leader della Lega e ministro per le Riforme, Umberto Bossi, parlando a Montecitorio, replica a chi gli chiede se la maggioranza del governo è ancora solida.