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La rivoluzione del Nord Africa raggiunge la dittature di Teheran.

Nel centro di Teheran sono in corso "pesanti scontri e regna il caos totale". Lo riferice un producer della Bbc secondo il sito online dell'emittente britannica. "Migliaia di persone - secondo altri testimoni - stanno marciando nel centro città". 

Secondo il producer della Bbc, che ha detto di aver inalato gas lacrimogeni, diversi manifestanti sono stati arrestati. Una fonte citata dalla Reuters ha detto che migliaia di persone stanno sfilando in silenzio, senza scandire slogan e che le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni per disperderle vicino alla piazza Imam Hossein.

Gli scontri sono cominciati a piazza Azadi quando la folla ha cominciato a gridare "Morte al Dittatore", lo slogan usato dai manifestanti contro il presidente Mahmoud Ahmadinejad dopo le contestate elezioni del 2009: sono stati usati gas lacrimogeni, ma anche gavettoni di vernice. "Ci sono migliaia di persone che marciano... Le forze dell'ordine hanno lanciato gas lacrimogeni vicino piazza Imam Hossein". Il corteo è un test importante per misurare la forza dell'opposizione riformista.

Attorno alle piazze principali della capitale si sono schierati agenti in tenuta antisommossa, 'armati' anche con manganelli, estintori e gavettoni di vernice. Numerosi agenti inoltre perlustrano in coppia sui motorini le strade della città. Secondo testimoni sul posto, ci sono stati numerosi scontri di minori entità in vari punti della città.

Nella zona delle proteste, i collegamenti dei telefoni cellulari sono interrotte. "C'erano miglia di persone in cammino verso piazza Azadi, ci sono stati alcuni tafferugli. Ho visto il fumo ma non sono sicuro che fossero gas lacrimogeni", ha raccontato un testimone. I manifestanti hanno marciato lungo i viali Enghelab e Azadi, diretti verso piazza Azadi, un luogo di ritrovo tradizionale delle proteste nel centro di Teheran.

Le forze di sicurezza hanno anche circondato le case dei leader dell'opposizione, Mirhossein Moussavi e Mehdi Karroubi, riferiscono i loro siti web. "Mirhossein Mousavi e Zahra Rahnavard (la moglie; n.d.r,) stanno ancora cercando di uscire dalle loro case e unirsi alle proteste,.. Ma le forze di sicurezza glielo impediscono. Le forze dell'ordine hanno minacciato le guardie di Moussavi che non lo facciano uscire per nessun motivo".

Si segnalano manifestazioni con centinaia di partecipanti anche nelle citta' di Isfahan e Shiraz.

Le forze di sicurezza iraniane si sono scontrate con dimostranti anti-governativi a Isfahan, nell'Iran centrale, e hanno arrestato decine di persone. Lo ha riferito un testimone. "Ci sono scontri fra le forze di sicurezza e dimostranti a Isfahan e decine di persone sono state arrestate", ha detto il testimone alla Reuters per telefono.

il Dipartimento di Stato americano utilizza Twitter per inviare messaggi di sostegno agli iraniani che manifestano contro il regime, sottolineando il "ruolo storico" che i social media hanno svolto durante le manifestazioni di massa che fecero seguito alle contestate elezioni del 2009.

i messaggi sono iniziati dopo che alcuni membri dell'amministrazione americana avevano accusato l'Iran di ipocrisia per aver sostenuto la rivolta in Egitto, reprimendo invece analoghe manifestazioni nel proprio Paese. Sull'account Twitter Usa darfarsi, il dipartimento di Stato dice di "riconoscere lo storico ruolo dei social media fra gli iraniani" e di voler "partecipare alle vostre discussioni".

In un altro messaggio si chiede all'Iran di "consentire alla gente di poter godere del diritto universale alla libertà di assemblea e manifestazione come al Cairo".

Un manifestante è morto e due sono rimasti feriti nel corso degli scontri tra dimostranti dell'Onda Verde e forze di sicurezza a Teheran. Lo hanno riferito i siti web d'opposizione 'Peykeiran' e 'Herana'.  Secondo questi siti, che citano testimoni oculari nella capitale iraniana, gli scontri tra la polizia e oppositori del governo si sarebbero intensificati e la polizia avrebbe aperto il fuoco vicino alla piazza Tohid, uccidendo un manifestante e ferendone altri due.