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Fini durante il suo intervento nell’assemblea costituite di Fli: Dimettiamoci io e Berlusconi, e si voti

"Non ci si può considerare al di sopra della legge e coperti da un'assoluta' impunita', come una sorta di corazza". Lo ha affermato Gianfranco Fini all'Assemblea costituente di Fli. "Non può dire di infischiarsi della Costituzione - rilancia il presidente di Futuro e liberta' -. Siamo in una fase in cui c'e' sempre piu' il rischio di uno scontro tra istituzioni. Ci si dimentica che il primo dovere e' quello di rispettare la ripartizione dei poteri", dice Fini.

"Se il Capo dello Stato - aggiunge - ha chiesto di abbassare i toni lo ha fatto perche' credo che sia evidente che se vogliamo evitare un corto circuito tra le istituzioni non possiamo commettere l'errore di alzare i muri. Se i ministri della Repubblica dicono che i primi che devono abbassare i toni sono i magistrati e' di tutta evidenza - osserva ancora Fini - che c'è un approccio che non puo' portare ad alcun tipo di raffreddamento. La politica non può attaccare frontalmente la òagistratura. I magistrati non fanno comunicati, fanno indagini e se sbagliano pagano. Cosi' si vuole aizzare lo scontro", conclude Fini.

E' motivo di dolore per tutti gli elettori che si identificano anche all'estero con il
centrodestra ed è anche motivo di imbarazzo per molti dirigenti del Pdl visto che siamo diventati lo zimbello del mondo occidentale per comportamenti che nulla hanno a che vedere con le dinamiche politiche" ha detto ancora Gianfranco Fini, nel corso del suo intervento all'assemblea costituente di Fli. 

"Si da l'impressione di considerare la donna in ragione dell'avvenenza e della disponbilita'". Lo dice Gianfranco Fini all'Assemblea costituente di Fli. "E doloroso
sentire il commento di certi genitori, ma se si vuole evitare l'ipocrisia di chi stigmatizza e poi non fa nulla, ci vuole un'assunzione di responsabilita'", afferma il presidente di Fli. "C'è un clima poco simpatico nel Paese, sembra quasi di toccare con mano l'astio e l'odio - osserva Fini -. Basta con questi infingimenti e bugie, nessuno pensi di toglierci l'aria e dire che siamo diventati alleati della sinistra, e' che il Pdl sta massacrando quei valori in cui abbiamo sempre creduto", insiste il presidente della Camera. "Lo capiscono o no i nostri elettori e i nostri ex amici che cosi' facendo si da la possibilita' alla sinistra di guadagnare terreno?", si chiede Fini. "Non ci intimidiranno con le accuse, con le minacce. Saranno sempre di piu' quelli che apriranno gli occhi", conclude Fini. 

"Era doveroso alzare le bandiere che abbiamo alzato perche' l'ultimo Pdl non aveva un atteggiamento tollerante, liberale, garante dei diritti delle persone, delle minoranze e delle diversita' e su questi temi ha troppo assecondato la Lega". Lo ha detto il leader di Fli Gianfranco Fini parlando all'assemblea costituente. "Il Pdl - ha aggiunto nel corso del suo intervento - non ha senso dello Stato e delle istituzioni. La cronaca di questi giorni ci da' ragione quando dicevamo che dentro il Pdl il concetto di identita' nazionale non è solo sventolare il tricolore ma il senso di appartenere a una comune storia".

Gianfranco Fini, che e' stato acclamato primo presidente di Futuro e Libertà dalla Assemblea costituente di Futuro e Libertà,  ha anche annunciato alla platea che si autosospenderà dall'incarico perchè incompatibile con quello di presidente della Camera. "Grazie per la fiducia con cui mi avete voluto onorare", ha ringraziato dopo la standing ovation. "Il partito sarà guidato da una segreteria che sara' comunicata dal presidente del partito", ha detto sempre Tatarella. 

"Berlusconi ha la sua maggioranza, il 14 dicembre per un voto o due sopravvive ed è in grado di andare avanti. Ne prendiamo atto e non attendiamo l'esito dei processi perché Berlusconi non si archivia cosi' ma agendo nella societa' e per via politica". Lo afferma Gianfranco Fini, intervenendo all'assemblea costituente del partito.

Quando si interrompe un patto, si va alle elezioni" ha aggiunto Fini a proprosito della scissione interna al Pdl. "Ma, ha aggiunto, non illudiamoci. Berlusconi non ha alcuna intenzione di andare  al voto perché ha qualche problema in più di noi". Per questo, ha spiegato, "Vogliamo costruire un movimento politico che eredita' tutti i delusi del Pdl che ha cuore l'interessi di Berlusconi e non quelli degli italiani". 

Un enorme mare di delusi del Pdl arrivera' in Fli". Lo afferma Gianfranco Fini all'Assemblea costituente. "Bisogna anche aprire degli scenari nuovi. Fli non sara' un partitino, ma continueremo a provocare culturalmente", aggiunge. Il presidente di Fli spiega di voler lanciare una proposta: "Faremo un'opposizione che contrastera' quello che non condivide, non siamo contro il processo breve, ma contro la norma transitoria", dice Fini. Poi aggiunge: "Io non ho alcuna difficolta' ad affrontare la questione del mio ruolo di presidente della Camera. Qui non si tratti di dire 'dimettiti
io, dimettiti tu'. Faremmo entrambi una splendida figura: ci si dimette entrambi per consentire poi agli italiani di esprimersi attraverso il voto. Sono pronto - aggiunge Fini - domani mattina se Berlusconi prende atto della mia proposta. Sono sicuro che a Berlusconi non gli passera' neanche per l'anticamera del cervello di dimettersi". 

Una notte di discussioni e un vertice mattutino non hanno sciolto la riserva su chi debba guidare Futuro e Libertà.

Resta l'opposizione intransigente dei senatori al nome di Italo Bocchino, tanto che molti esponenti di palazzo Madama continuano a minacciare di fuoriuscire dal
partito.

Si sta cercando così una mediazione tra falchi e colombe: è in preparazione un documento per dare a Gianfranco Fini la delega di decidere sull'organigramma. Decidere senza l'interdizione di posizioni che al momento restano divergenti.
Il documento, pero', al momento non sarebbe stato firmato dal gruppo guidato da Pasquale Viespoli.