Al centrosinistra serve un 'Papa straniero'. Walter Veltroni davanti alle telecamere di Agora su Raitre spiega che se si votasse in primavera servirebbe un'ampia alleanza, guidata da un "federatore" esterno, una personalità autorevole e non dal leader di uno dei partiti in campo. E per vincere il centrosinistra non dovrebbe puntare solo sull'antiberlusconismo.
Nell'immediato, dice Veltroni, l'ideale sarebbe, "se ci fossero le condizioni, avere un Governo di decantazione". "Se non si vota a maggio perché nel centrodestra decidono di avere un altro Presidente del Consiglio che si occupa del Paese - dice Veltroni come prima ipotesi - secondo me il Pd deve evitare di correre appresso un giorno a Vendola e un giorno a Casini, rimettersi al centro, avere la forza di dare un messaggio per Paese e su questa base verificare le alleanze possibili".
Se si andasse a votare, siccome "non si può perdere perché l'indirizzo di Berlusconi è aggravato dall'esaperazione, bisogna fare un'alleanza la più larga possibile, evitare che si dividano le forze chiamate non a afre alleanza contro Berlusconi ma di carattere costituente. Un'alleanza per dare al Paese un Governo che affronti le questioni più importanti, che faccia le riforme costituzionali e poi al voto con un vero bipolarismo". Alleanza che abbia "un federatore" perché farebbe "fatica a stare insieme se a guidarlo fosse il leader di uno dei partiti, dovrebbe essere quello del Pd ma gli altri non lo accetterebbero. Sarebbe più saggio avere una persona in grado di federare tutto questo". Un'alleanza non solo anti Berlusconi, "se si sta insieme solo per evitare l'orco non basta".
L'elettorato "potenziale" del Pd, è la convinzione di Veltroni, supera il 40% e per raggiungerlo bisogna "recuperare l'ispirazione" per presentarsi come vera alternativa. Oggi, spiega l'esponente del Pd, "abbiamo il problema di recuperare ispirazione che consenta al Pd di apparire come partito di radicale cambiamento per Paese".
Un partito, sottolinea, che "si propone di raccogliere il consenso della maggior parte del Paese" e il cui "elettorato potenziale è del 42%". Nel partito, aggiunge poi Veltroni, "nessuna divisione", nessuna diversa votazione in Parlamento, "ma
solo discussione, come normale che sia. Se ci sono personalismi ne sono stata vittima, non sono carnefice".