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Consigliere regionale Ladu (Pdl): Speranze disattese per la legge svuota carceri (L. 199/2010)

La Legge n. 199 del 26 novembre 2010 recante “Disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno” (di cui stranamente si parla poco), entrata in vigore il 16 dicembre 2010, non ha dato i risultati sperati.

Nonostante sia stata battezzata “legge svuota carceri” per l’incidenza che era stata prevista riguardo la popolazione detenuta che poteva godere di tale beneficio, la sua applicazione non ha certamente risolto i problemi prefissati che erano quelli del sovraffollamento degli istituti di pena che, in Sardegna come nel resto dell’Italia, ha raggiunto livelli preoccupanti.

Nell’Isola, infatti, hanno potuto beneficiare della Legge 199/2010 soltanto 42 detenuti delle 12 carceri sarde che oggi ospitano circa 2300 reclusi a fronte di una capienza di 1957.

Il numero di soggetti scarcerati è così ripartito: C.C. Cagliari 11; C.C. Sassari, 6; C.C. Oristano 6; C.C. Nuoro 4; C.C. Tempio 2; C.C. Alghero 2; C.C. Macomer 2; C.R. Mamone, 4; C.R. Is Arenas 4; C.R. Isili 1; C.C. Iglesias nessuno; C.C. Lanusei nessuno.

Eppure, il numero dei procedimenti attivati, cioè di soggetti che si trovavano nelle condizioni di fruire della misura prevista dalla legge 199, in tutta la Sardegna erano 276.

Ciò sta a significare come le maglie previste nella legge siano molto strette, restringendo così il numero dei detenuti su cui è possibile applicare tale normativa, impedendone un’uscita più significativa ed un reale alleggerimento della popolazione reclusa, condizione che, in questo momento, è quanto mai opportuna.

La legge dispone che la pena detentiva (non superiore a 12 mesi) sia eseguita presso l’abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, denominato domicilio.

Tanti, infatti, non possiedono questo requisito, basti pensate ai detenuti stranieri che oggi rappresentano il 40% della popolazione carceraria.

Di questa disposizione di legge, non possono beneficiarne neanche i soggetti condannati per reati particolarmente gravi, (criminalità organizzata, terrorismo, violenza sessuale) delinquenti abituali, soggetti ancora particolarmente pericolosi, ecc..

Bisogna, però, aspettare alcuni mesi per valutare appieno il risultato della legge. In attesa dell’attuazione del piano straordinario penitenziario e della misura alternativa alla detenzione, si renderà opportuna una rivisitazione della legge per renderla più fruibile ed efficace. Red