Ogni giorno che passa la bozza sul federalismo municipale presenta nuove “sorprese” per le imprese.
L’ultima “chicca” riguarda l’IMU, l’imposta che sostituirà l’ICI, che nell’ultima formulazione viene fissata al 7,6 per mille per gli immobili strumentali, quelli cioè che sono utilizzati esclusivamente per l’esercizio di attività d’impresa.
Essendo attualmente l’aliquota media dell’ICI al 6,4 per mille, le imprese si troveranno di fronte ad un incremento del 18,75%.
“Un salasso – interviene il Presidente di Confindustria Sardegna Massimo Putzu – che colpirà tutte le imprese e che, nella realtà potrebbe anche rivelarsi più aspro a seconda del livello dell’ICI nei diversi comuni e delle condizioni delle loro finanze”.
“Appare ormai chiaro che questo cosiddetto federalismo verrà costruito ponendo a carico delle imprese le inefficienze della pubblica amministrazione, e a poco servirà la previsione di sconti articolabili in base alle diverse tipologie d’impresa previsti dalla bozza di decreto. Se infatti i conti locali non saranno in ordine a pagarne le spese saranno le imprese che verranno spremute come limoni, giacché la previsione attuale del decreto rende possibile ai comuni aumentare l’imposta di un 3 per mille”.
“Come Confindustria Sardegna esprimiamo la nostra totale contrarietà a questo nuovo balzello che avrà come effetto immediato un innalzamento dei costi per l’impresa, soprattutto se dovesse essere confermata l’indeducibilità dall’IRES e dall’IRAP. Il federalismo fiscale dovrebbe servire a sostenere l’impresa, non a ucciderla caricandola di nuovi oneri”.
“Ci saranno peraltro dei settori che risentiranno più di altri di questo nuovo “regalo” – ha proseguito il leader degli industriali sardi – penso all’industria turistica che, dopo la tassa di soggiorno, si troverà a dover far fronte all’IMU. Si pensi soltanto che un albergo di medie dimensioni che attualmente paga 60.000 euro di ICI si troverà a dover versare oltre 71.000 euro! Un vero salasso!”.
“Al di là delle dichiarazioni ufficiali, ci piacerebbe capire se la partita del federalismo fiscale, di fondamentale importanza per il futuro della nostra regione, viene seguita con l’indispensabile attenzione e cosa si sta facendo nel concreto per impedire che questo decreto passi in una formulazione che danneggerà l’intero sistema produttivo regionale”.
“Come imprese chiediamo che la Regione Sardegna si opponga con ogni mezzo ed ogni livello ad un provvedimento iniquo e vessatorio” ha concluso Massimo Putzu. Red-com