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L’assessore provinciale Piero Comandini sulla nuova continuità territoriale: “C’è un chiaro piano per affossare il turismo in Sardegna”

Tassa di soggiorno, licenziamento dei dipendenti Meridiana, aumento delle tariffe navali e ora ecco la nuova “continuità” territoriale: sembra che non passi giorno senza che la Sardegna riceva sonori schiaffi volti a limitare il movimento delle persone e delle merci, ma soprattutto a colpirla nell’unica industria rimasta in attività, il turismo”.

È quanto afferma l’assessore al turismo della Provincia di Cagliari, Piero Comandini, che punta così l’indice sui “pasticci continui che la Regione Sardegna sta combinando per via di una politica miope e di mancato  coinvolgimento degli Enti locali che, invece, su queste materie avrebbero molto da suggerire”. Per Comandini, “già da tempo si sapeva che la continuità territoriale sarebbe stata rivista e riformulata nelle sue linee generali, ma la Regione e il Presidente Cappellacci hanno preferito aspettare il danno anziché prevenirlo”.

Aziende turistiche, società aeroportuali, associazioni degli emigrati, amministrazioni locali e semplici cittadini: in queste ore tutti si stanno accorgendo di quanto l’insularità sia diventata un serissimo problema. Per questo, l’assessore provinciale al turismo nel ribadire che la Provincia di Cagliari è pronta ad avviare una concreta azione per far rispettare i diritti alla mobilità dei cittadini, chiede alla Regione che venga convocato “entro 48 ore un tavolo tecnico per mettere in campo tutte le risorse, competenze ed intelligenze in materia, evitando così tracollo economico dell’Isola”.

“Spero vivamente - conclude Comandini - che la Regione sappia ribellarsi ad un cosiddetto Governo “amico” che mostra sempre meno attenzione ai bisogni non più comprimibili dei sardi, complice una maggioranza regionale di centrodestra che negli ultimi anni si è sistematicamente e silenziosamente  piegata alle volontà di Roma”. Red-com

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