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Calcio – Partite di serie A, 22ma giornata

Inter (38) – Palermo (34) 3 – 2 - Se un regista stava cercando un’ ispirazione per uno spot per il calcio, avrebbe dovuto gustarsi la partita di questo pomeriggio al Meazza. Le due squadre hanno dato vita ad un vero e proprio spettacolo calcistico in cui si è visto di tutto. Alla fine, infatti,  gli uomini di Leonardo vincono e per il Palermo il grande rammarico di aver veramente buttato all’aria una vittoria che sembrava in tasca.

Tantissime occasioni da gol per entrambe le formazioni con i rosanero in doppio  vantaggio al 5’ con Miccoli e Nocerino al 36’. Mentre l’Inter cerca di riaprire la partita, il Palermo sbaglia ripetutamente il 3 a 0 – clamoroso il palo di Pastore - che probabilmente chiuderebbe la gara. Nel secondo tempo gol di Pazzini che accorcia dopo 12 minuti. Il Palermo potrebbe distanziare l’Inter ma Pastore sbaglia il rigore – grande parata di Julio Cesar- e Pazzini al 28’ da il pari ai neroazzurri. Passano tre minuti e questa volta l’arbitro fischia un rigore per l’Inter sul dischetto Eto’o che non sbaglia e da il vantaggio ai suoi.

Nel finale altra grandissima occasione per Balzaretti ma il pallone, calciato al volo dal difensore palermitano, carambola, sfortunatamente per lui, su Maicon e Julio Cesar. L’Inter torna così alla  vittoria dopo la brutta sconfitta di domenica scorsa a Udine, una vittoria che ha messo in mostra il  carattere e il cuore  che solo le grandi squadre hanno.

Napoli (43) – Sampdoria (27) 4 – 0 – È davvero il Napoli l’anti Milan, 4 gol alla Sampdoria nella bolgia del San Paolo, tre dei quali del suo bomber Cavani, arrivato a quota 17 in questa stagione.  

Mazzarri può davvero gioire dei suoi ragazzi per l’impegno che profondono. A tratti il Napoli diventa inarrestabile e quando riesce a partire sulle fasce e la palla arriva a quei tre davanti, lo spettacolo è assicurato. E la Sampdoria? Davvero poco e niente per i blucerchiati, impoveriti dalle cessioni illustri - Cassano-Pazzini su tutti -  e da i numerosi assenti,  la squadra di Di Carlo ha potuto davvero poco contro i partenopei di questo periodo.

Alla doppietta di Cavani ha fatto seguito il gol di Hamsik e sul finale il terzo gol dell’uruguaiano che ha fissato il punteggio sul definitivo 4 a 0.

Brescia (18) – Chievo (27) 0 – 3 - Nell’anticipo domenicale va in scena un vero e proprio scontro salvezza. Il Chievo di Pioli lo vince giocando una partita accorta e senza troppi fronzoli. Sergio Pellissier che farebbe comodo a tante squadre più blasonate non sbaglia mai e alla fine dei primi 45 minuti trova il vantaggio per i gialloblù che trovano il raddoppio ad inizio ripresa con Mandelli. Il Brescia accusa il colpo e nelle rare occasioni che riesce a creare ci pensa Sorrentino a sventare. L’attaccante aostano del Chievo sul finale si ripete e da il tre a zero ai suoi che sigilla la vittoria. Per il Brescia di Beretta quinta sconfitta nelle ultime sei gare.

Lecce (21) – Cesena (20) 1  -  1 - Altro scontro salvezza allo stadio Via del Mar di Lecce dove i padroni di casa affrontano il Cesena di Ficcadenti reduce dalle recenti belle e sfortunate prestazioni contro Inter e Milan. I padroni di casa giocano meglio e vanno in vantaggio con Corvia che da sotto misura trova la deviazione vincente. Il raddoppio è nell’aria ma non arriva per l’imprecisione dei suoi attaccanti e per la bravura di Antonioli. Il Cesena fa davvero poco e addirittura sbaglia anche il rigore con Budan che avrebbe dato il pari immeritato ai suoi. Ma nel calcio si sa chi sbaglia alla fine paga e così Bogdani allo scadere con un colpo di testa scavalca Rosati e segna il pari che sancisce il risultato finale.

Genoa (27) – Parma (25) 3 – 1 - Il giocattolo Genoa di Ballardini e soprattutto del presidente Preziosi torna a vincere contro un buon Parma. Succede tutto nel primo tempo con i grifoni che vanno in vantaggio con Palacio su rigore al 15’ ma alla mezzora il solito Crespo pareggia per i suoi. L’autogol di Paletta e il primo gol di Kaladze danno il doppio vantaggio ai rossoblù. Nella ripresa succede poco e niente, il risultato non cambia  più e Ballardini può tornare a gioire.