Dopo una giornata di violenze, scontri, e numerose vittime, il presidente egiziano rivolge un messaggio alla nazione attraverso la tv: andremo avanti con le riforme economiche, sociali e politiche.
Mubarak difende poi l'operato delle forze di sicurezza e lancia un appello ai manifestanti: interrompete immediatamente gli atti di violenza e di sabotaggio.
Il presidente egiziano ha poi annunciato le dimissioni del governo, ma lui non lascerà il potere.
Le violenze di queste ore sono un "complotto per destabilizzare la società": "I nostri obiettivi non saranno raggiunti con la violenza ma con il dialogo nazionale".
Al termine di una giornata segnata da imponenti manifestazioni e scontri tra manifestanti e polizia, il presidente egiziano ha difeso l'operato delle forze di sicurezza e attaccato coloro che cercano di "destabilizzare" il Paese. "Cari cittadini, non vi parlo da presidente ma da egiziano", ha esordito Mubarak, che poi ha continuato parlando della necessita' di una "maggiore democrazia, di risollevare l'economia e di stare al fianco dei più poveri e di coloro che hanno bassi salari".
"Cio' che è accaduto nei giorni scorsi", ha aggiunto, "ha insinuato nel cuore di ciascuno la paura del futuro e del caos. Non permettero' che cio' accada, mi assumo la responsabilita' della sicurezza della nazione e dei nostri cittadini...Nessuna democrazia potrebbe esservi se vi sara' il caos. I manifestanti hanno voluto esprimere le proprie opinioni, vogliono più opportunita' di lavoro, prezzi più bassi e lotta alla povertà. Conosco queste istanze. Io saro' sempre dalla parte del povero".
Qualche minuto prima che Mubarak pronunciasse il discorso il canale televisivo di Stato aveva annunciato un messaggio dello speaker della Camera bassa del parlamento. A parlare, invece, è stato il rais.
Intanto il bilancio delle vittime degli scontri tra polizia e manifestanza è di almeno 20 morti:c inque vittime sono state contate al Cairo, due a Mansura, citta' del Delta del Nilo, e 13 a Suez.