La richiesta di giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile nell'ambito dell'inchiesta sulle feste ad Arcore, sarà mandata al gip "presto, prestissimo". Lo riferiscono fonti della Procura di Milano.
Il giorno dopo il rinvio delle carte relative alla richiesta di perquisizione a Giuseppe Spinelli a Milano da parte della giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati c'è molta cautela in procura sui possibili scenari. Al quarto piano del palazzo di Giustizia si fa osservare che, nel caso in cui il Parlamento dovesse sollevare un conflitto di attribuzioni, "il dato normativo non prevede la sospensione delle attività della procura, né di un eventuale processo".
La linea del Pdl in Giunta alla Camera e su cui voterà l'Aula - rinviare gli atti alla Procura sollevando la questione di competenza - potrebbe essere un boomerang. Lo dice Nino Lo Presti, segretario amministrativo di Futuro e libertà e membro della giunta, ha sostenuto questa mattina a Omnibus.
"Potrebbe essere un clamoroso autogol per il premier Silvio Berlusconi la decisione della giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio di rinviare gli atti al tribunale per i ministri, per aver agito, in qualità di presidente del Consiglio,
La tutela delle buone relazioni internazionali con l'Egitto, e in particolare con il suo presidente Hosni Mubarak, del quale riteneva che l'allora minorenne Ruby fosse la nipote. Il primo perché, se la competenza fosse veramente del tribunale per i ministri - osserva - il capo del governo rischierebbe un aumento di pena di un terzo di quella prevista per i reati di cui si sarebbe reso responsabile, e in secondo luogo perché dovrebbe mostrare le prove documentali che attestino che la sua
preoccupazione per la ragazza non si è limitata soltanto all'affidamento alla consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti (e sappiamo poi com'è andata a finire), ma che è proseguita con atti ufficiali consequenziali, finalizzati a garantire, dopo la telefonata in questura a Milano, la corretta intenzione di mantenere quei rapporti internazionali con il Cairo, tutelando la minore, subito dopo il suo rilascio"