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Arrivano le carte della difesa con testimonianze scontate.

Vietato dissentire. Eseguire senza discutere gli ordini del capo: bloccare l’intento dei giudici di Milano sulle perquisizioni delle pertinenze del premier. Bisogna accampare, impropriamente, la persecuzione da parte dei magistrati di Milano. E i dipendenti del cavaliere, alla Camera, tutti allineati e pronti alla battaglia finale prevista per domani in Commissione. E poi si stanno attrezzando, su altri ordini impartiti dal sempre perdente Ghedini, per la conta finale alla Camera dei deputati dove è previsto i voto che dirà no o si alle perquisizioni.

Intanto gli impiegati della Camera dell’ex Pdl, tutti in fila e come bravi scolaretti, si apprestano a fare il compito, pena l’esclusione dalle prossime elezioni, che non tarderanno ad arrivare, affermano  che "Non può escludersi un intento persecutorio della procura" di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi. La maggioranza punta tutto sul "fumus persecutionis", nel motivare il suo 'no' alla richiesta di autorizzazione alla perquisizione degli uffici del tesoriere del premier, Giuseppe Spinelli.

Una mossa che prelude alla richiesta del voto segreto in Aula, nella speranza di conquistare il 'no' anche di qualche parlamentare dell'opposizione. Ma il Pd già annuncia una relazione di minoranza e i partiti di opposizione concordi chiedono: si autorizzi la perquisizione.

La decisione della giunta per le autorizzazioni di Montecitorio dovrebbe arrivare entro giovedì, annuncia il presidente Pierluigi Castagnetti. La seduta di oggi è stata tutta dedicata alla relazione di maggioranza di Antonio Leone (Pdl). Un documento di 13 pagine che cita i dubbi, già espressi dalla difesa di Berlusconi, sulla competenza della procura di Milano sul caso Ruby.

Ma nelle conclusioni sceglie di puntare tutto sul "fumus persecutionis" per sostenere la necessità di negare l'autorizzazione. Leone sottolinea in particolare "la preoccupazione" che "vi possa essere" da parte dei Pm di Milano "un intento ritorsivo, se non persecutorio" nei confronti di Berlusconi per i giudizi da lui espressi in passato sulla magistratura "politicizzata" e sulla procura di Milano in particolare.

Motivare con il 'fumus persecutionis' (e non semplicemente con l'incompetenza) la richiesta di rigetto consentirà in Aula al Pdl di chiedere il voto segreto, che si spera possa provocare qualche defezione tra le opposizioni (il voto palese avrebbe al contrario l'effetto di compattarle). Ma per ora tutti i partiti d'opposizione sembrano muoversi verso il 'si" alla perquisizione. "Non riscontrando fumus persecutionis la nostra posizione resta a favore dell'autorizzazione e presenteremo una relazione di minoranza", annuncia dal Pd Marilena Samperi.

"La relazione dell'onorevole Leone è stata pacata e piena di dubbi e dai dubbi è difficile ricavare un intento persecutorio", aggiunge Pierluigi Mantini (Udc). Mentre Federico Palomba (Idv) afferma: "La Camera non compia un altro gesto di ingiustizia politica, arrogandosi di nuovo il compito di assolvere Berlusconi".