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La escort ieri interrogato nuovamente dai Pm milanesi

Nadia Macrì non è stata ad Arcore nella notte tra il 24 e il 25 aprile scorsi, quando nella residenza del premier, secondo gli accertamenti della Procura, era presente Ruby, e dunque non può aver visto la marocchina che riceveva soldi da Silvio Berlusconi. Crolla così, dopo le analisi sulle celle telefoniche disposte dai pm milanesi, una parte della versione della giovane emiliana, che aveva raccontato di aver partecipato a un 'festino' assieme alla minorenne. 

A Villa San Martino, però, stando sempre alle analisi sulle celle telefoniche, la Macrì ci sarebbe stata in un'occasione a metà maggio, quando Ruby non c'era. Dopo l'audizione come persona informata sui fatti di venerdì scorso, durata circa 5 ore, la escort è stata ascoltata anche oggi dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano per oltre un'ora. "Tutte le sue dichiarazioni sono state sottoposte ad attenta verifica", ha chiarito il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati.

La Macrì era stata convocata dai pm mercoledì scorso, dopo la registrazione della domenica precedente di una sua intervista ad Annozero, andata poi in onda giovedì scorso. Nell'intervista la escort non solo aveva ribadito, come già messo a verbale davanti ai pm di Palermo, di avere avuto rapporti sessuali a pagamento col premier, ma aveva aggiunto un particolare non di poco conto: la sua partecipazione a una festa a luci rosse tra il 24 e il 25 aprile, al termine della quale Ruby, a detta della Macrì, veniva pagata da Berlusconi. 

I pm, dunque, hanno voluto sentirla a lungo e dopo la prima audizione sono andati a verificare, con l'analisi delle celle telefoniche, che la escort di Reggio Emilia non era stata ad Arcore quella notte, ma in un'altra circostanza a metà maggio. Si fermano, invece, ad alcuni giorni prima, al ponte del primo maggio, le presenze di Ruby ad Arcore accertate dagli inquirenti e elencate nell'invito a comparire per prostituzione minorile e concussione a carico del premier. 

Già nei giorni scorsi era emerso che le dichiarazioni della ragazza non erano state del tutto lineari e che c'erano dei dubbi sulla sua attendibilità. Fonti vicine all'inchiesta chiariscono che la ragazza potrebbe aver fatto confusione sulle date. Poi, messa di fronte all'evidenza, la giovane avrebbe precisato di non aver visto Ruby, ma un'altra ragazza marocchina che faceva la danza del ventre. In serata con i giornalisti ha precisato: "Attenzione, io non ho detto di aver visto la' Ruby. Ho sempre parlato solo di una marocchina giovane simile a Ruby". 

In ipotesi, alla ragazza potrebbe essere contestata l'accusa di false dichiarazioni ai pm. Fonti giudiziarie fanno notare comunque che l'evidenza del quadro probatorio, presente anche negli atti dell'invito a comparire trasmesso alla Camera, prescinde dalle dichiarazioni della Macrì, che e' stata sentita come ultimo atto istruttorio. E probabilmente proprio a seguito dell'intervista rilasciata. Ad ogni modo, inoltre, su altri punti i pm avrebbero trovato riscontri, come la serata di metà maggio da lei trascorsa ad Arcore. 

Il Procuratore Bruti Liberati ha chiarito che nei prossimi giorni verrà deciso se inserire o meno i verbali con le dichiarazioni della Macrì nella richiesta di processo con rito immediato per Berlusconi. Ha affermato inoltre di non aver intenzione di esprimere valutazioni sull'attendibilità della ragazza. "Le somme - ha spiegato - le tireremo prossimamente e non intendo anticipare nulla". La ragazza, intanto, ha consegnato oggi ai magistrati anche una borsa di lusso che si aggiunge ai gioielli e ai foulard già lasciati agli inquirenti nella prima audizione: regali del premier, a suo dire.