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Primarie per i candidati sindaci dei comuni di Bologna e Napoli.

Bologna e Napoli ieri hanno scelto i candidati di centrosinistra per le prossime elezioni comunali. E in entrambi i casi i democratici hanno battuto i «vendoliani».

Nel capoluogo emiliano, infatti, dove l'affluenza è andata oltre le aspettative, il Partito democratico ha scongiurato l'effetto Vendola: la candidata civica Amelia Frascaroli, fortemente sponsorizzata dal governatore pugliese, si è fermata al 36%, contro il 58,3 di Merola. Nel capoluogo partenopeo, l'europarlamentare bassoliniano del Partito democratico, Andrea Cozzolino, ha battuto il favorito Umberto Ranieri, sempre del Pd. Ma l'altro candidato, l'ex magistrato Libero Mancuso, sostenuto da Sel, ha denunciato brogli.

Nel capoluogo emiliano, Virginio Merola ha vito con il 58,3% dei voti. L'ex assessore all'Urbanistica della giunta Cofferati ha battuto Amelia Frascaroli, cattolica di sinistra, senza tessere e appoggiata dai vendoliani Sel (36%), e l'altro indipendente Benedetto Zacchiroli, ex collaboratore di Sergio Cofferati. «A Bersani voglio dire: il Pd bolognese c'è, conta su di noi. Fai come noi e vedrai che cambieremo l'Italia» ha detto Merola chiudendo il suo primo discorso da candidato sindaco di Bologna. «Il centrosinistra unito vincerà le elezioni e darà un segnale anche a livello nazionale», ha proseguito davanti alla sala gremita del circolo Passepartout, quartiere generale del comitato delle primarie. Al suo fianco aveva i due sfidanti.

A Napoli, l'europarlamentare del Pd Andrea Cozzolino ha vinto le primarie del centrosinistra per concorrere alla carica di sindaco alle amministrative in programma in primavera. Cozzolino si è affermato con il 37,3% delle preferenze. Ha preceduto il favorito Umberto Ranieri (sempre del Pd, fermo al 34,6%), il candidato di Sel Libero Mancuso (15,8%) e Nicola Oddati (anche lui del Pd) che ha ottenuto il 12,1% delle preferenze. «Mi muoverò in modo unitario con tutte le forze della coalizione e della società civile per dare a Napoli un progetto capace di aprire una fase nuova», le prime parole del vincitore. Molto buona la partecipazione: i votanti sono stati quasi 45 mila, diecimila in più di quando si votò per designare la candidatura di Romano Prodi a premier nel 2006.

Non sono mancate le polemiche e le denunce per presunte anomalie nel voto con ricorsi già annunciati su cui si pronuncerà il collegio di garanzia. Ha cominciato Libero Mancuso, segnalando la presenza al voto in diverse zone della città, Barra, San Giovanni, Secondigliano, Scampia, Piscinola, Poggioreale ed altre ancora, di associazioni, comitati e cittadini «che notoriamente fanno riferimento al centrodestra». Irregolarità riscontrate anche dai consiglieri regionali Corrado Gabriele e Angela Cortese, vicini ad Oddati, in modo ancora più esplicito: «Questa mattina - hanno spiegato - abbiamo avuto modo di verificare che in alcuni seggi a Scampia, a Barra e nel quartiere di San Carlo all'Arena personaggi estranei al Pd hanno condizionato il voto portando a votare persone in cambio di banconote». Parla di gravi irregolarità in alcuni seggi dei Quartieri Spagnoli, di piazza Dante e di altre zone della città anche il comitato di Andrea Cozzolino, che della vicenda ha informato il comitato di garanzia e, in alcuni casi, le forze dell'ordine. Lo stesso Ranieri ha chiesto l'intervento del comitato dei garanti. Dal Psi, in campo al fianco di Ranieri, si fa notare come la grande affluenza sia la conferma «della discesa in campo, con mezzi tutti da verificare, dei residui apparati di potere che hanno "sgovernato" Napoli in questi anni». E chiedono di verificare gli episodi contestati sia Mancuso che Oddati. Anche un episodio di cronaca durante le operazioni di voto con una rapina a mano armata in un seggio dell'Avvocata: ne hanno fatto le spese gli elettori in fila costretti a posare i portafogli per un ammontare di qualche centinaio di euro.