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Il berlusca non molla la poltrona che gli permette di non essere arrestato e attacca ancora i valorosi Pm di Milano

I valorosi Pm di Milano ancora sotto attacco da parte del padrone di "HardArcore". E questi magistrati certamente, come hanno detto, non si fanno intimidire, specialmente la Boccassini, che ha combattuto contro la pericolosa mafia socialiana e al fianco dell'eroe Falcone e, quindi, le minacce del premier non gli fanno alcun effetto. E lei e i suoi colleghi continuano a lavorare con serenità rispettando sempre la legge. Cosa che evidentemente il cavaliere, stando alle cronache giudiziarie pare, in molte occasioni, non abbia fatto.

Oggi, parlando al telefono, ha detto: «Io non ci sto, non fuggo e non mi dimetto»: lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo oggi telefonicamente ad un convegno del Pdl a Milano. «Pensavano di piegarci - ha aggiunto - ma noi non ci pieghiamo e reagiamo all'aggressione». Berlusconi contrattacca ancora contro i pm milanesi. «È normale in una normale democrazia che il presidente del consiglio sia sottoposto a uno spionaggio del genere?» ha detto ancora il capo del governo. Tornando a parlare delle intercettazioni, ha detto: «Non sono state fatte a seguito di una notizia di reato ma per costruire una notizia di reato».

«Siamo determinati a realizzare la riforma della giustizia che non siamo mai riusciti a fare non per mancanza di impegno ma per l'opposizione prima di Casini e poi di Fini. Una riforma che è richiesta da ciò che sta avvenendo da anni in Italia» ha sottolineato ancora il premier.

Gianfranco Fini, ha aggiunto il premier, ha messo in atto un «disegno eversivo» contro il governo, prima boicottando i tentativi di riforma sulla giustizia, e poi mettendo in atto la scissione di Futuro e Libertà. «Dal 2008 al 2010 - ha detto - Fini ha bocciato tutti i tentativi di riforma della giustizia, a partire guarda caso dalla legge sulle intercettazioni. Poi è stata messa in atto la scissione di Futuro e Libertà per mettere in minoranza il Governo, ma il disegno eversivo è fallito, e allora subito è scattata la via giudiziaria».

Non si fa attendere la replica del leader del Pd Pierluigi Bersani: «La situazione è drammatica. Qualsiasi soluzione è meglio, elezioni comprese, perchè in quel caso le vinciamo. Nell'universo di tutti i Paesi democratici solo noi siamo costretti a subire la violenza di un potere immorale che è riuscito a trasformare la leadership in una sorta di satrapia e a fare del consenso il grimaldello per la rottura di ogni regola scritta e non scritta»