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Federalismo, il Governo prende una settimana

Dopo il no dei Comuni e l'irrigidimento del Terzo Polo, il governo
prende la decisione, nella riunione del Consiglio dei ministri di questa mattina, di prorogare di una settimana i termini entro i quali la commissione Bicamerale per l'Attuazione del federalismo dovrà esprimere il proprio parere sul decreto
attuativo sul federalismo municipale.

Il termine era stato fissato al 28 gennaio, dopo una precedente richiesta di
proroga accordata prima delle festività natalizie. La "Bicameralina" presieduta da Enrico La Loggia avrebbe dovuto fornire il proprio parere mercoledì 26 gennaio. Quasi certo, dunque, un aggiornamento del calendario.

Con la decisione di oggi, che - sottolineano fonti di Governo - è politica e non implica nessuna proroga della della delega, si rinvia di una settimana per consentire alla
Commissione un supplemento di discussione sul decreto, che dovrà essere emanato entro il 4 febbraio.

 Il passo era stato anticipato ieri da Umberto Bossi ai cronisti. Ai quali il leader della Lega Nord aveva aggiunto: qualche giorno in più per lavorare al decreto che riforma la fiscalità municipale si possono dare, ma quanto alla proroga dei termini della delega della legge sul federalismo, che scade il 21 maggio, "quella no".

A dare questo suggerimento è Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, presidente dell'Anci ed esponente del Pd, in un'intervista alla Stampa.

Chiamparino spiega che la minaccia del voto anticipato fatta ancora una volta ieri da Bossi ha "le polveri bagnate. Ammettiamo pure che si torni alle urne, anche se loro vincessero si riprodurrebbe una maggioranza che non mi sembra solida. E se dunque vogliono fare del federalismo una cosa seria e non uno straccetto propagandistico, a loro converrebbe chiedere a Berlusconi di fare un passo indietro, in nome di un governo con un fine preciso, la devolution, che implica anche le necessarie riforme istituzionali".

Per il sindaco di Torino sarebbero d'accordo anche Fini e Casini perché si tratterebbe di una "riformulazione del governo di emergenza nazionale finalizzato ad una riforma molto importante".