"Non ne farei un automatismo". La Lega non vuol sentire parlare di elezioni, non ora almeno e Marco Reguzzoni, a Mattino cinque, lo dice chiaramente, respingendo l'equazione 'caso Ruby = elezioni anticipate'. "Il Governo è impegnato su riforme
importanti, tra queste il federalismo -ha detto il capogruppo della Lega alla Camera- Abbiamo deciso di andare avanti con convinzione, questo abbiamo promesso agli elettori, questo ci sentiamo in dovere di fare".
Sulle parole di ieri di Bossi a proposito del peso che le ultime inchieste possono avere sul governo, Reguzzoni ha spiegato: "Non si è mai visto un primo ministro attaccato in questo modo, pedinato per un anno con dispiego di mezzi sofisticati e costi. Sono stati usati 150 uomini per controllare chi va a cena da Berlusconi".
Ieri sera la cena tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del Carroccio guidato dal leader Umberto Bossi ha ribadito la comune "necessità assoluta di approvare il federalismo" per poter andare avanti nella legislatura ed affrontare una nuova
fase costituente con una serie di importanti riforme "condivise" che saranno annunciate dal presidente del Consiglio. Questo l'esito del vertice, raccontato in sintesi dal ministro Roberto Calderoli, presente alla cena.
Il premier, inoltre, prepara una ulteriore offensiva mediatica per rispondere alla accuse piovutegli addosso con l'ennesima inchiesta milanese e l'ennesima pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. Il Messaggero oggi racconta di un pranzo ad Arcore, lunedì, in cui il premier Silvio Berlusconi avrebbe convocato tutto lo "stato maggiore di Segrate, i figli Marina e Piersilvio, Fedele Confalonieri e alcuni direttori di testate del gruppo". Durante l'incontro sarebbero state studiate le strategie con cui respingere quello che il premier ieri sera ha chiamato un tentativo di "sovvertire il voto popolare". I piani d'attacco sarebbero due: critica nei confronti della magistratura e drammatizzazione delle storie personali delle ragazze coinvolte".