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Spetacoli ai cura del “Teatro ragazzi 2011”

La Stagione del Teatro Ragazzi 2011 è rivolta sia a bambini, sia agli adolescenti ed ha come intento la promozione delle arti in ambito scolastico e la sua esplicazione in luoghi deputati esclusivamente al teatro.

 Il rapporto tra la scuola e il teatro si articola così in due fasi: la prima, di formazione e promozione delle attività teatrali all’interno della scuola tramite la presentazione delle compagnie e degli spettacoli proposti all’interno del progetto; la seconda, di partecipazione degli allievi negli spazi esclusivamente teatrali. Questo permette al giovane pubblico un percorso di formazione grazie al coinvolgimento diretto negli spettacoli, i quali presentano un profilo di alto valore artistico e offrono la possibilità di confronto sulle varie e differenti tecniche teatrali.

La circuitazione di tali spettacoli nei teatri e il coinvolgimento degli allievi delle scuole come pubblico, mira a fornire una nuova visione di quell’idea di “teatro nella scuola” capovolgendone i termini: non più dunque il teatro che va a scuola ma la scuola che va a teatro, educando gli allievi ad uno spazio che si potrebbe definire “sacro” dove l’arte, in ogni sua forma, nasce e si sviluppa. In questo modo si restituisce all’arte stessa il luogo non solo ideale ma reale dove “manifestarsi e palesarsi” nel modo migliore possibile.

Le compagnie protagoniste del progetto “Il Teatro nei Teatri” propongono spettacoli che si differenziano per  le modalità d’esecuzione adottate per esprimere l’universo teatrale ad uso del pubblico giovane e giovanissimo. Saranno utilizzati infatti differenti linguaggi artistici: da quello più tradizionale del teatro d’attore, a quello sperimentale di oggetti e macchine in movimento, dal teatro d’ombre con narrazione e musica dal vivo, al teatro danza.

Una parte degli spettacoli ruota intorno ai miti classici: Antonio Panzuto e la sua versione del viaggio di Odisseo nel suo Omero Odissea canto per oggetti voce.

Le altre proposte riguardano due  fiabe classiche: Nella Cenere della compagnia i Teatrini e La bella Addormentata della compagnia La luna nel letto le quali forniscono  un esempio di nuove elaborazioni di testi classici.

Per quanto riguarda le storie contemporanee le proposte sono legate all’arte musicale ed alla danza: sette note in fuga della compagnia Sipario Toscana ed uno spettacolo di danza per ragazzi: Zerogrammi della compagnia Officina Zerogrammi.

Le Compagnie rappresentano quanto di meglio si possa trovare nel panorama nazionale per lo specifico settore in oggetto.

 

 

Antonio Panzuto - Omero Odissea canto per oggetti voce

 

 

L'Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia. E' la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice, perché, desideroso di ritornare in patria. È spinto continuamente lontano dall'odio di un Dio, è  costretto ad affrontare avventure affascinanti e pericoli terribili: dai mangiatori di loto, la pianta che fa dimenticare il ritorno, al mostruoso Ciclope , crudele e beffardo. Dalla maga Circe, bellissima, che trasforma in porci i compagni di Ulisse, al canto delle Sirene. Dal vento di Eolo a Scilla e Cariddi. Omero è inimitabile narratore, pacato e maestoso e dimostra ovunque le sue capacità drammatiche e la virtù trasfigurante della sua poesia capace di creare, tra continue metafore e similitudini, un mondo fiabesco, irreale, onirico. Nello stesso modo in cui si è catturati dal poema omerico, similmente questa versione dell'Odissea, canto per oggetti e voce, trascina letteralmente con sé chi guarda, attraverso la continua trasformazione della scena.

Sculture plastiche in movimento e figure, macchine sceniche sofisticate, giocattoli tradizionali come il Lego e il Meccano, oggetti d'uso quotidiano, ispirati all'iconografia greca, sono utilizzati per accompagnare il racconto narrato da una voce quieta che enfatizza i passaggi emotivi, ma che, come un canto, fluisce tranquilla in un’atmosfera da sogno. La scena è come il mare che segue e si oppone sempre a Ulisse, si apre e si chiude, si trasforma per la lotta e si modifica per il viaggio. Così alla parola si oppone il gesto silenzioso; al racconto la forza espressiva degli oggetti; ai silenzi i delicati colori della luce. Parole e immagini si aiutano e si fondono assieme senza mai illustrarsi a vicenda, si seguono e si suggeriscono, correndo su binari espressivi differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La luna nel letto - La Bella Addormentata, tratto da “Rosaspina” dei Fratelli Grimm.


E’ bello, prima di addormentarsi, giocare sotto le coperte e con i cuscini, raccontarsi delle storie fino a quando gli occhi stanchi non vedono più le pareti della stanza, ma intorno al grande letto il tempo all’improvviso si sospende, la magia del sogno entra dolcemente nella scena, annulla i confini tra il racconto e la realtà e ci accompagna, in un vortice d’immagini, risate ed emozioni, nei sogni della Bella Addormentata.

Lo spettacolo nasce grazie a dieci anni di esperienza diretta con i bambini, attraverso il gioco, l’animazione teatrale e le letture “vivificate”. È stato effettuato un lungo studio di esplorazione dell’immaginario infantile, la dimensione fantastica attraverso la quale i bambini si relazionano col mondo reale. Giocando a sognare a occhi chiusi e aperti, il sogno dei bambini ha portato inconsapevolmente alla scoperta della fiaba di Rosaspina.  
   

 

Teatro ragazzi 2011 - Il Teatro nei Teatri.

 

I Teatrini - Nella cenere.     

Uno spettacolo di Giovanna Facciolo liberamente ispirato a Cenerentola

drammaturgia e regia Giovanna Facciolo. Età consigliata: dai 6 anni

 

Dalla famosa scarpetta, a un mare di scarpe. Scarpe, scarpe, scarpe dappertutto, per terra, sospese, impigliate in grandi ragnatele, da riordinare, da pulire, da provare, da riempire di lenticchie, da tenere nascoste, da inseguire. Scarpe con le quali danzare, da calzare per tessere magicamente con l’arte del ragno, il vestito per andare al ballo. Questa Cenerentola vive tra cenere e polvere, dorme arrotolata nel pentolone del focolare, e lì sogna. Sogna di andare al ballo, di uscire da quell’inferno dove ha perso tutto: la madre, l’amore del padre, la spensieratezza e l’agio in cui viveva, persino il nome.

Sogna di riscattarsi da quella cenere che cosparge la sua esistenza, dalla sua condizione di sfruttata e dimenticata, da quelle terribili sorellastre che la costringono a sottostare a ogni loro volere secondo le regole del sempiterno bullismo che come in ogni epoca mortifica ciò che non ha o non ha l’ambire di avere, avvilendolo e umiliandolo.

Cenerentola è tutto quello che le sorelle non hanno: è sensibile, paziente, piena di grazia, nonostante tutto quello che deve sopportare. Una grazia che viene dal cuore e che rappresenta la sua vera bellezza, la sua forza. È  tra la cenere in cui vive che, con l’aiuto della madre-fata, riafferra le sue radici, la sua identità ormai latente, il filo per tessere il proprio destino, per crescere.

Cenerentola paradossalmente risorge dalle sue ceneri e da quella che l’avvolge: dal pentolone nascerà una magnifica carrozza e dalle ragnatele un bellissimo vestito. Cenerentola andrà al ballo: per lei ricomincerà una nuova vita che le renderà giustizia, una vita nella quale sarà amata, stimata, apprezzata. 

 

Teatrofficina Zerogrammi. Premio Miglior Spettacolo Festival Giocateatro 2009 

Età consigliata dai 7 anni

 

Due orsacchiotti di pezza e una Barbie con la testa attaccata con lo scotch per trastullarsi in un surreale Dejeuner Sur l'Herbe che pare dipinto da Jacques Tati.

Giocare seriamente quando il gioco diventa l'unica cosa seria che ci può salvare dalla seriosità della vita. Giochi di due Candide tra Cochi e Renato e Stanlio e Ollio, al teatro di Marcel Marceau e Merce Cunningham vestiti come teneri matti del paese coi berretti, quelli col paraorecchie da pilota della grande guerra in tempo di pace.

Cappelli per volare senza staccarsi da terra. Tutt'al più planare a motore spento portati dall'aria, facile come una domenica mattina. "Zerogrammi": ovvero una danza senza peso. Leggera. Danza per volare, del volo senza decollo come detto, e poi planare e planare un'altra volta sulla vita quotidiana, quella delle petite choses di cui non ci si deve dimenticare. Ricordarsi di respirare. Planando portati dal vento delle nostre leggerezze, ma anche frivolezze, poichè così si respira meglio e si vede tutto più chiaro, dato che si sta a pochi centimetri dall'erba di giorni ordinari che vengono una volta a settimana. Unici in questi minimi giochi e screzi innocenti quando si può essere due clown. Due mimi e danzatori contemporanei, ma pure di tango, se alla radio suona "Besame mucho" (che è sempre meglio di Little Tony e Orietta Berti – per non parlare di Jo Squillo) e attori e comunque due persone qualsiasi col cappello ridicolo e il pullover buffo. Due clown di uno spettacolo leggero come un amore all'inizio, lieve come il vento più dolce di una serata di primavera di quando c'erano ancora le mezze stagioni: bello e delicato come quel qualcuno che ognuno di noi ha, o aspetta, per i momenti belli e senza pensieri. Quei momenti senza il cui ricordo non potremmo vivere.

 

Sipario toscana, sette note in fuga

Età consigliata dai 4 ai 10 anni

 

I suoni hanno la capacità di stimolare, negli adulti come nei bambini, emozioni, energie e movimenti. La musica, utilizzata come sfondo consente di ricavare le suggestioni narrative, comportamentali e figurative per attivare un gioco tra il linguaggio vocale, verbale, iconico, scritto, gestuale e danzato.

In scena due giovani danza-attrici, impegnate a collegare l’antico legame che l’universo dei suoni e della musica ha con il corpo ed il movimento, anche attraverso un gioco di costruzione ed invenzione fantastica.
Ed è così che con tubi, bidoni, tavole di legno, corde, carta ed altri materiali poveri si può giocare ed inventare di volta in volta flauti, trombe, violini, fisarmoniche, pianoforti ed altri strumenti ancora, fino a comporre una grande orchestra immaginaria e perdersi gioiosamente dentro le note di una sinfonia.

 

L’Atlante, Ouverture Des Saponettes - un concerto per bolle di sapone

Qualsiasi età, a partire dai 3 anni

 

Oh ecco, inizia lo spettacolo… chi è quello col grembiule? Ma va là, dice di essere il direttore! Ma non suonano musica i suoi strumenti! E adesso cosa fa? Diventa un gatto? Guarda, da una tromba è comparsa una rosa! Ehi, qui è umido, piovono grappoli di bolle... Oh no.... mi chiama, mi rapisce, dove mi porta? Vedo tutto tondo....  sono finito in una bolla di saponeeee…           

Un eccentrico direttore d'orchestra vi porterà nel mondo fragile e rotondo delle bolle di sapone.  

Un “concerto” dove l’imprevisto è sempre in agguato; da strani strumenti nascono bolle giganti, bolle rimbalzine, bolle da passeggio, grappoli di bolle, mentre i più tondeggianti potranno entrare in una gigantesca bolla di sapone.                                      

Uno spettacolo di clownerie, pantomima e musica, che, nato per i  più piccoli, finisce per incantare il pubblico di qualsiasi età.

Ouverture des Saponettes è uno spettacolo teatrale senza parole, un racconto visuale che trae ispirazione dalle atmosfere circensi e del varietà.

 Lo spettacolo è nato nel 2004 ed è stato presentato per la prima volta presso il Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano nell'ambito delle attività organizzate dal Laboratorio scientifico di bolle di sapone.

 Da allora è stato rappresentato in scuole materne, teatri e festival teatrali nazionali ed internazionali (Cina, Corea del Sud), musei della scienza, casinò, varietà e gran galà. Nel 2008 ha partecipato alle trasmissioni televisive  “I soliti ignoti” su rai 1 e “Circo Massimo Show ” su rai 3.

 

Michele Cafaggi è mimo, clown e giocoliere e da diversi anni ha studiato per sviluppare teatralmente la tecnica delle bolle di sapone giganti.

Ha studiato in Itallia e in Francia con Jango Edwards, Quelli di Grock, Philippe Gaulier, Marcel Marceau, Philippe Radice, presso L’Ecole Nazionale du cirque Fratellini, la Scuola di Arti Circensi della Sala Fontana e la Lega Italiana di Improvvisazione Teatrale.

Dal 1993 lavora come artista di strada, collaborando con centri di aggregazione giovanile, case di riposo, carceri, scuole, asili, ospedali. Ha partecipato a numerosi festival di teatro in Italia e all’estero.