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Il caso Ruby mette in seria difficoltà ilcentrodestra

Berlusconi "blindato a Villa San Martino" mentre il Pdl non esclude le urne. Nel frattempo il premier, consapevole di averla fatta grossa e pare anche di aver mentito anche l’altro giorno, viste le intercettazioni (quelli che parlano sono anche suoi amici cari o presunti tali), ha telefonato al presidente Napolitano per ribadirgli l'estraneità alle accuse formulate dai Pm milanesi. Queste le ultime indiscrezioni di stampa dopo l'esplosione del 'caso Ruby'. Occhi di tutti puntati sulla Lega Nord, che per il momento tace.

La ragazza marocchina è stata intercettata mentre dice di aver chiesto 5 milioni di euro al premier per il suo silenzio sugli incontri erotici ad Arcore. Massima incertezza sul futuro della legislatura, con l'opposizione che chiede al premier di dimettersi. Non cambia, almeno ufficialmente, l'agenda di oggi di Berlusconi, che a pranzo vedrà il presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Turk, a Villa Madama

"Diplomatici e analisti dicono che l'Italia non può permettersi un lungo periodo di paralisi politica dominato da una guerra tra potere esecutivo e potere giudiziario con l'economia in uno stato precario e Berlusconi non più in grado di guidare una solida maggioranza in Parlamento", scrive oggi il Financial Times.

Si tratta di azione "giudiziario-mediatica" totalmente "infondata", anzi "una grande montatura", che non impedirà al governo di andare avanti, assicura il premier Silvio Berlusconi.

"Sarebbe un errore - commenta il titolare della Farnesina - ammettere il principio che un magistrato, con un indagine che si rivelerà infondata, possa determinare il tempo delle elezioni e sostituirsi alla scelta democratica degli elettori e dei governi".

Con l'editoriale di Massimo Franco, però, il Corriere della Sera non crede al nulla di fatto che lasci intatte le chances di sopravvivenza  del Governo: "II rischio,
adesso, non è tanto quello della resa dei conti finale fra Silvio Berlusconi e
la Procura di Milano. Piuttosto, e forse è peggio, sulla scia dell'inchiesta giudiziaria che riguarda la vita intima del presidente del Consiglio - scrive il notista politico - può instaurarsi un equilibrio di fatto fondato sulla paralisi: niente decisioni vere del governo e niente passi avanti delle indagini".

Resta a difesa del premier Il Giornale, che nell'editoriale di Alessandro Sallusti denuncia "il cortocircuito tra Procure, giornali e tv ha prodotto la scintilla tanto attesa da chi vuole vedere Silvio Berlusconi fuori dal governo, meglio se anche dai
piedi. La verità, il diritto, la dignità di uomini e donne non contano. Centinaia di frasi, prese a caso da migliaia di ore di intercettazioni, il cui contenuto non solo non è verificato ma che in molti casi è ambiguo e contraddittorio, sono state date in pasto all'opinione pubblica con il solo intento di provocare choc, indignazione, destabilizzazione politica. Come ha scritto ieri Piero Ostellino in un articolo ben nascosto sul Corriere della Sera, in questa vicenda non è in gioco il futuro del premier ma sono in ballo le libertà fondamentali di un Paese che vuole poter dirsi civile e liberale".

"Può governare un premier braccato dai Pm?" si chiede Giampaolo Pansa su Libero. "Quale sia la via d'uscita per il Cavaliere non lo sa nessuno - si legge -. Anche l'eventuale rifiuto di presentarsi alla Procura di Milano in questo fine settimana, avrà
soltanto l'effetto di rafforzare i sospetti su di lui. Pure il ricorso alle elezioni anticipate è una via impervia. che presenta due ostacoli. Il primo potrebbe essere il rifiuto a sciogliere le Camere opposto dal presidente della
 Repubblica. Il secondo è che sarebbe un suicidio affrontare una campagna elettorale sotto il fuoco dei Pm milanesi e magari di un processo da svolgersi con il rito immediato. A conti fatti, il quadro che si sta delineando è disastroso per il Cavaliere e per il suo centro-destra"

Berlusconi "blindato a Villa San Martino" mentre il Pdl non esclude le urne. Nel frattempo il premier, consapevole di averla fatta grossa e pare anche di aver mentito anche l’altro giorno, viste le intercettazioni (quelli che parlano sono anche suoi amici cari o presunti tali), ha telefonato al presidente Napolitano per ribadirgli l'estraneità alle accuse formulate dai Pm milanesi. Queste le ultime indiscrezioni di stampa dopo l'esplosione del 'caso Ruby'. Occhi di tutti puntati sulla Lega Nord, che per il momento tace.

La ragazza marocchina è stata intercettata mentre dice di aver chiesto 5 milioni di euro al premier per il suo silenzio sugli incontri erotici ad Arcore. Massima incertezza sul futuro della legislatura, con l'opposizione che chiede al premier di dimettersi. Non cambia, almeno ufficialmente, l'agenda di oggi di Berlusconi, che a pranzo vedrà il presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Turk, a Villa Madama

"Diplomatici e analisti dicono che l'Italia non può permettersi un lungo periodo di paralisi politica dominato da una guerra tra potere esecutivo e potere giudiziario con l'economia in uno stato precario e Berlusconi non più in grado di guidare una solida maggioranza in Parlamento", scrive oggi il Financial Times.

Si tratta di azione "giudiziario-mediatica" totalmente "infondata", anzi "una grande montatura", che non impedirà al governo di andare avanti, assicura il premier Silvio Berlusconi.

"Sarebbe un errore - commenta il titolare della Farnesina - ammettere il principio che un magistrato, con un indagine che si rivelerà infondata, possa determinare il tempo delle elezioni e sostituirsi alla scelta democratica degli elettori e dei governi".

Con l'editoriale di Massimo Franco, però, il Corriere della Sera non crede al nulla di fatto che lasci intatte le chances di sopravvivenza  del Governo: "II rischio,
adesso, non è tanto quello della resa dei conti finale fra Silvio Berlusconi e
la Procura di Milano. Piuttosto, e forse è peggio, sulla scia dell'inchiesta giudiziaria che riguarda la vita intima del presidente del Consiglio - scrive il notista politico - può instaurarsi un equilibrio di fatto fondato sulla paralisi: niente decisioni vere del governo e niente passi avanti delle indagini".

Resta a difesa del premier Il Giornale, che nell'editoriale di Alessandro Sallusti denuncia "il cortocircuito tra Procure, giornali e tv ha prodotto la scintilla tanto attesa da chi vuole vedere Silvio Berlusconi fuori dal governo, meglio se anche dai
piedi. La verità, il diritto, la dignità di uomini e donne non contano. Centinaia di frasi, prese a caso da migliaia di ore di intercettazioni, il cui contenuto non solo non è verificato ma che in molti casi è ambiguo e contraddittorio, sono state date in pasto all'opinione pubblica con il solo intento di provocare choc, indignazione, destabilizzazione politica. Come ha scritto ieri Piero Ostellino in un articolo ben nascosto sul Corriere della Sera, in questa vicenda non è in gioco il futuro del premier ma sono in ballo le libertà fondamentali di un Paese che vuole poter dirsi civile e liberale".

"Può governare un premier braccato dai Pm?" si chiede Giampaolo Pansa su Libero. "Quale sia la via d'uscita per il Cavaliere non lo sa nessuno - si legge -. Anche l'eventuale rifiuto di presentarsi alla Procura di Milano in questo fine settimana, avrà
soltanto l'effetto di rafforzare i sospetti su di lui. Pure il ricorso alle elezioni anticipate è una via impervia. che presenta due ostacoli. Il primo potrebbe essere il rifiuto a sciogliere le Camere opposto dal presidente della
 Repubblica. Il secondo è che sarebbe un suicidio affrontare una campagna elettorale sotto il fuoco dei Pm milanesi e magari di un processo da svolgersi con il rito immediato. A conti fatti, il quadro che si sta delineando è disastroso per il Cavaliere e per il suo centro-destra"

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