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Punti nascita, Assessore Sanità Regione Sardegna: “Sulla sicurezza dei cittadini la demagogia non è accettabile”

“Non è accettabile barattare sprazzi di demagogia con la tutela dei cittadini, confondendo e mischiando colpevolmente la volontà politica con la garanzia delle condizioni di sicurezza.” E’ il commento dell’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, alle accuse del consigliere regionale del Pd, Francesca Barracciu, sui punti nascita.

“Il Pd, dopo cinque anni di silenzio al fianco della Dirindin- ha proseguito l’assessore Liori - è una fucina di buoni consigli sulla sanità. Oggi è il turno dei punti nascita, per i quali viene invocato un “piano regionale di riorganizzazione”. Nonostante sia cosa nota, mi preme ricordare all’onorevole Barracciu che abbiamo completato, con l’aiuto di alcuni esperti ministeriali, il ‘Piano dell’offerta sanitaria regionale’. Una riorganizzazione complessiva dell’offerta sanitaria che comprende anche il nuovo ‘Piano della rete ospedaliera regionale’ e quindi dei Punti nascita. Si parte dalle strutture ospedaliere esistenti e si ridisegna progressivamente l’organizzazione dei singoli presidi sanitari sulla base di parametri condivisi, previsti anche nel ‘Patto per la salute’ firmato col Governo nazionale. Sono, perciò, imprescindibili cambiamenti delle funzioni esistenti e modifiche dell’organizzazione dei singoli presidi, al fine di incrementare soprattutto l’efficacia e l’efficienza nel rispetto di un’attenta politica di spesa. A ciò si aggiunga che alcune strutture, solitamente i piccoli presidi ospedalieri, pongono anche questioni di sicurezza per i pazienti e sollecitano una revisione delle specialità, in linea con le direttive nazionali ed internazionali in tema di sanità".

"L'Organizzazione mondiale della sanità - ha concluso Liori - ha considerato in almeno 1.000 la soglia delle nascite per anno al fine di garantire servizi ottimali e soprattutto sicurezza in sala parto. Anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, lo ha ricordato recentemente alle Regioni, ribadendo che occorre rispettare tali parametri ed invitandole ad adeguare le proprie realtà. Per quanto riguarda la Sardegna, considerando la particolare situazione del nostro territorio, il mio impegno è quello di salvaguardare i punti nascita che raggiungono almeno 500 parti l’anno, mettendo al primo posto la sicurezza del nascituro e della sua mamma. Anche a me, considerate le mie origini barbaricine, sta a cuore il contrasto allo spopolamento delle ‘zone interne’ che, però, non si può certamente realizzare a spese della salute e della sicurezza di quelle famiglie che coraggiosamente, in questi tempi difficili, decidono di allargare il proprio nucleo”. Red