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Ruby-Berlusconi – La difesa del premier come è normale per ogni avvocato contesta i capi d’accusa.

Pare che “il vecchio riccone” come è stato chiamato dal leader del Pd l’altro ieri, dopo un primo momento di disponibilità a presentarsi davanti ai giudici ci Milano per spiegare la sua verità, abbia cambiato idea e non si sa ancora se si presenterà ai magistrati di Milano che lo hanno indagato e convocato per il prossimo fine settimana. Non si sa ancora se si farà interrogare sulle feste ad Arcore in compagnia della giovane Ruby - e nelle quali il copione, per gli inquirenti, sarebbe stato lo stesso rivelato da Patrizia D'Addario - e su presunte pressioni da lui esercitate su funzionari di polizia per ottenere il 'rilascio' della minorenne la notte in cui venne portata in Questura per via di un furto.

"Non e' ancora stato deciso se il presidente del Consiglio andrà a rispondere ai pm", ha spiegato Piero Longo, uno dei suoi difensori che ha aggiunto: "quindi, al momento rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, del quale ne discuteremo nell'eventualità di un interrogatorio", ha precisato il legale spiegando che non è ancora stata controllata l'agenda degli impegni di Governo del premier. Impegni di cui, per altro, la Procura nell'invito a comparire recapitato ieri pomeriggio, e nel quale si ipotizzano i reati di concussione e prostituzione minorile, ha tenuto conto indicando tre date alternative: o venerdì o sabato o domenica prossimi.

La Procura potrà procedere con la richiesta di rito immediato se Berlusconi non si presenterà nelle date fissate per l'interrogatorio senza dare spiegazioni, mentre dovrà tener conto dell'eventuale legittimo impedimento indicato dal premier. Intanto, nella ricostruzione fatta da inquirenti e investigatori delle feste a luci rosse a villa San Martino - dove la giovane marocchina in base all'esame delle celle telefoniche ha trascorso le nottate del ponte del 25 aprile scorso e anche quelle dei giorni di Pasqua, Pasquetta e del primo maggio - spunta quello che è stato definito "meccanismo D'Addario".

Vale a dire che il copione più o meno era lo stesso di quello descritto dalla escort barese in un'altra inchiesta scandalo che riguarda feste organizzate a palazzo Grazioli e a Villa Certosa. Molte ragazzine, ragazze e giovani donne reclutate, in questo caso - ipotizzano i Pm - dall'agente dei vip Lele Mora, dal direttore del tg4 Emilio Fede e dalla consigliera regionale Nicole Minetti (indagati per favoreggiamento e induzione della prostituzione di maggiorenni e anche di Ruby) e accompagnate nella residenza del capo del Governo alle porte di Milano.

Come un'amica di Nicole Minetti ha messo a verbale, dopo la cena, si passava nella sala del "bunga-bunga" dove le avvenenti ospiti improvvisano performance piccanti per finire con la scelta della 'preferita' che sarebbe rimasta per la notte. Ragazze poi retribuite con regali e regalini e buste di denaro che sarebbero state preparate in una "stanza dedicata" da Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia di Berlusconi, che avrebbe provveduto anche alle loro spese e pagamenti. Oltre al denaro, molte di loro (almeno 14) sarebbero state ricompensate, come emerge dagli atti dell' indagine, con appartamenti in una palazzina a Milano Due che Berlusconi avrebbe loro "ceduto in comodato d'uso".

Proprio per cercare tracce di questi pagamenti e documenti e per comprovare la cessione delle abitazioni - hanno spiegato oggi alcune fonti vicine alle indagini rispondendo alle polemiche del Pdl su una "giustizia ad orologeria" - ieri è stato necessario procedere a una serie di perquisizioni senza più attendere: quelle a casa di una decina di ragazze e di Ruby e quella, andata a vuoto, negli uffici di Spinelli. Si tratta di nuovi elementi che dovrebbero aggiungersi a quelli già raccolti - intercettazioni, analisi dei tabulati e delle celle telefoniche, testimonianze e pare anche documenti di versamenti di denaro e altre prove che dovrebbero essere 'schiaccianti' - e che, dopo essere stati rielaborati negli ultimi due mesi, sono stati ritenuti sufficienti ("è stata raggiunta la prova evidente") per portare la Procura a chiedere già l'ultima settimana di gennaio il giudizio immediato per il Presidente del Consiglio. E tra circa un mese, in attesa della valutazione della Camera sulla mancata perquisizione a Spinelli, alla chiusura delle indagini per gli altri indagati.

 

Ruby-Berlusconi - La difesa valuta la presenza del premier dai pm

Non si sa ancora se Silvio Berlusconi si presenterà davanti ai magistrati di Milano che lo hanno indagato e convocato per il prossimo fine settimana. Non si sa ancora se si farà interrogare sulle feste ad Arcore in compagnia della giovane Ruby - e nelle quali il copione, per gli inquirenti, sarebbe stato lo stesso rivelato da Patrizia D'Addario - e su presunte pressioni da lui esercitate su funzionari di polizia per ottenere il 'rilascio' della minorenne la notte in cui venne portata in Questura per via di un furto.

"Non è ancora stato deciso se il presidente del Consiglio andra' a rispondere ai pm", ha spiegato Piero Longo, uno dei suoi difensori che ha aggiunto: "quindi, al momento rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, del quale ne discuteremo nell'eventualitàdi un interrogatorio", ha precisato il legale spiegando che non e' ancora stata controllata l'agenda degli impegni di Governo del premier. Impegni di cui, per altro, la Procura nell'invito a comparire recapitato ieri pomeriggio, e nel quale si ipotizzano i reati di concussione e prostituzione minorile, ha tenuto conto indicando tre date alternative: o venerdì o sabato o domenica prossimi.

La Procura potrà procedere con la richiesta di rito immediato se Berlusconi non si presentera' nelle date fissate per l'interrogatorio senza dare spiegazioni, mentre dovra' tener conto dell'eventuale legittimo impedimento indicato dal premier. Intanto, nella ricostruzione fatta da inquirenti e investigatori delle feste a luci rosse a villa San Martino - dove la giovane marocchina in base all'esame delle celle telefoniche ha trascorso le nottate del ponte del 25 aprile scorso e anche quelle dei giorni di Pasqua, Pasquetta e del primo maggio - spunta quello che e' stato definito "meccanismo D'Addario".

Vale a dire che il copione piu' o meno era lo stesso di quello descritto dalla escort barese in un'altra inchiesta scandalo che riguarda feste organizzate a palazzo Grazioli e a Villa Certosa. Molte ragazzine, ragazze e giovani donne reclutate, in questo caso - ipotizzano i pm - dall'agente dei vip Lele Mora, dal direttore del tg4 Emilio Fede e dalla consigliera regionale Nicole Minetti (indagati per favoreggiamento e induzione della prostituzione di maggiorenni e anche di Ruby) e accompagnate nella residenza del capo del Governo alle porte di Milano.

Come un'amica di Nicole Minetti ha messo a verbale, dopo la cena, si passava nella sala del "bunga-bunga" dove le avvenenti ospiti improvvisano preformance piccanti per finire con la scelta della 'preferita' che sarebbe rimasta per la notte. Ragazze poi retribuite con regali e regalini e buste di denaro che sarebbero state preparate in una "stanza dedicata" da Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia di Berlusconi, che avrebbe provveduto anche alle loro spese e pagamenti. Oltre al denaro, molte di loro (almeno 14) sarebbero state ricompensate, come emerge dagli atti dell' indagine, con appartamenti in una palazzina a Milano Due che Berlusconi avrebbe loro "ceduto in comodato d'uso".

Proprio per cercare tracce di questi pagamenti e documenti e per comprovare la cessione delle abitazioni - hanno spiegato oggi alcune fonti vicine alle indagini rispondendo alle polemiche del Pdl su una "giustizia ad orologeria" - ieri è stato necessario procedere a una serie di perquisizioni senza piu' attendere: quelle a casa di una decina di ragazze e di Ruby e quella, andata a vuoto, negli uffici di Spinelli. Si tratta di nuovi elementi che dovrebbero aggiungersi a quelli già raccolti - intercettazioni, analisi dei tabulati e delle celle telefoniche, testimonianze e pare anche documenti di versamenti di denaro e altre prove che dovrebbero essere 'schiaccianti' - e che, dopo essere stati rielaborati negli ultimi due mesi, sono stati ritenuti sufficienti ("è stata raggiunta la prova evidente") per portare la Procura a chiedere già l'ultima settimana di gennaio il giudizio immediato per il Presidente del Consiglio. E tra circa un mese, in attesa della valutazione della Camera sulla mancata perquisizione a Spinelli, alla chiusura delle indagini per gli altri indagati.