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Ruby-Berlusconi: Il cavaliere invitato a comparire tra il 21 e il 23 gennaio

A Silvio Berlusconi, indagato dal 21 dicembre 2010 nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby, è stato notificato oggi un invito a comparire dalla procura di Milano. nei giorni compresi tra il 21 e il 23 gennaio. La notizia, che già circolava come indiscrezione negli ambienti della Procura, viene confermata da uno dei legali del premier, Piero Longo, che alla domanda se intendono presentare richiesta di rinvio per legittimo impedimento, risponde: "Ancora non è stato deciso, dobbiamo verificare l'agenda del presidente".

 Il sospetto dei Pm milanesi è che Berlusconi, per nascondere di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore, assicurarsi l'impunità da questo reato e scongiurare che venissero a galla i retroscena delle feste nella sua residenza brianzola, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 abbia abusato dei suoi poteri per indurre i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente Karima El Mahroug, la famosa Ruby, alla consigliere regionale lombarda Nicole Minetti (PdL), indagata, insieme con il premier Berlusconi, a Lele Mora ed Emilio Fede, nell'inchiesta della procura di Milano. Oggi sono arrivati avvisi di garanzia anche per loro.

"La nuova indagine nei confronti del Presidente del Consiglio da parte della Procura di Milano appare talmente assurda e infondata in fatto ed in diritto che non meriterebbe commento alcuno. Si deve per osservare che le ipotesi prospettate sono gia' state ampiamente smentite da tutti i testimoni e dai diretti protagonisti". Lo scrivono in una nota congiunta gli avvocati di Silvio Berlusconi, Niccolo' Ghedini e Piero Longo aggiungendo che "il depositare in questa fase parziale stralci di atti di indagine, fra cui moltissimi giuridicamente inutili e confezionati in chiara prospettiva accusatoria, fa apparire questa vicenda più mediatica che processuale, che non potrà che concludersi con una doverosa archiviazione".

Questa mattina la Polizia ha perquisito l'ufficio di Nicole Minetti, consigliere regionale Pdl, nel palazzo del Consiglio regionale lombardo, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby. Gli agenti hanno portato via 2 computer. Gli uomini della Digos sono arrivati poco dopo le 9 insieme alla stessa Minetti e si sono fermati nel suo ufficio poco più di un'ora. Perquisita anche l'abitazione genovese di Ruby.

 "Dinanzi al consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili, i cittadini possono ancora una volta scegliere se indignarsi o sbadigliare". E' affidata a Daniele Capezzone la prima reazione Pdl alle notizie che giungono da Milano.

"Sono certo - dice il portavoce Pdl - che una sempre più vasta maggioranza di italiani abbia ben compreso cosa sia in gioco e si stringerà a sostegno del Presidente del Consiglio. E se ancora c'è qualcuno, nella politica e non solo, che pensa
di sconfiggere Silvio Berlusconi per via giudiziaria - aggiunge - avrà ancora una volta cocenti delusioni. Possibile che a sinistra non vi siano più ne' garantisti, e questo non
sorprende, ma neppure politici accorti, capaci - osserva – di capire che la scorciatoia giudiziaria li porta in un vicolo cieco?".

 Nella telefonata alla trasmissione di Belpietro il premier spiega la natura della sentenza. "In questo caso si è indicato, per esempio - osserva il premier - nella legge che presiedere il Cdm sia un impedimento legittimo. La sentenza ha migliorato la situazione precedente".

Il premier prevede che "non sarà così facile per i difensori dei miei processi ottenere un atteggiamento benevolo da parte dei magistrati. 

 "Lo sanno tutti che è in atto una persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra che si appoggiano sulla sinistra politica". I miei "sono processi assolutamente inventati, ridicoli, grotteschi", ma se "nei collegi giudicanti ci saranno soltanto giudici di sinistra andrò in televisione e sui giornali e spiegherò a tutti di cosa si tratta", ha aggiunto Berlusconi. "Non credo - ha proseguito - che si possano trovare giudici cosi' pregiudizialmente orientati dal punto di vista politico che oseranno dare una condanna su fatti che non esistono".

"Sono in formazione gruppi di deputati che hanno capito la situazione e che prima erano in altri partiti, in altre sigle, e che adesso hanno deciso mettersi insieme, dando vita a gruppi - uno alla Camera e uno al Senato - chiamati 'di responsabilità nazionale' con l'intenzione di diventare la terza gamba del governo e quindi
di far parte della maggioranza".