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Per Bersani difficilissima Direzione del Partito Democratico.

Giornata difficile quella di oggi per Pierluigi Bersani. Infatti, questa mattina si è aperta una difficilissima Direzione del Pd, chiamata ad affrontare temi di stretta attualità come la Fiat, le primarie, le alleanze e le risposte al governo. I dirigenti democratici, stamattina hanno trovato ad accoglierli davanti alla sede del partito un sit in dei Radicali, guidati dal segretario Mario Staderini.

La protesta dei Radicali si concentra sulla legge elettorale e, a dire dei manifestanti, sulle promesse mancate del Pd in fatto di scelta diretta dei deputati in collegi uninominali maggioritari a doppio turno.

"Il partito si sta preparando a una stagione difficile, ieri c'è stata una leggera apertura sul fatto di superare questo governo", dice David Sassoli entrando alla direzione nazionale del Pd a Roma.

"Su Vendola sono ancora più convinto. Convinto di chiamare a raccolta altri soggetti politici: Vendola  un interlocutore fondamentale", afferma invece Nicola Latorre.

Dalle pagine del Riformista Goffredo Bettini gli dà ragione e chiama Vendola nel partito: "Il Pd è nato per unire, non per difendere territori sempre più stretti. Esso deve identificarsi in un progetto più ampio: unire tutti i democratici, quelli più di sinistra e quelli moderati. E deve rendere contendibili le decisioni in un contenitore unitario, oltre tutti i partiti attuali, che riattivi la voglia di partecipazione, ormai così spenta. Per altro, se non si va su questa strada, il ritorno identitario (in forme sempre più povere e strumentali) strapperà il Pd, come un carro tirato da due cavalli che corrono in direzioni diverse: quella del radicalismo e quella del centrismo".