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Direzione Pd: “Riformare le primarie per salvarle”

"Riformare le primarie per salvarle". Così Pier Luigi Bersani alla Direzione del Pd affronta uno dei temi più spinosi. Il segretario ha detto nella sua relazione che le primarie in corso, per scegliere i candidati per le amministrative di primavera, verranno tutte svolte. Quanto alle future "la parola d'ordine e' riformarle per salvarle".

Bersani ha poi annunciato che del tema si parlera' in una grande assemblea; l'importante però, ha concluso, è riconoscere che questo strumento "si va logorando" come dimostra il forte calo di partecipazione.

Pierluigi Bersani ha chiuso la direzione del Pd lanciando un appello ai dirigenti del suo partito perché lo stile di discussione sia "composto e solidale",  pena l'indebolimento del partito. "Per la responsabilità che ho - ha detto il segretario Pd - sento la necessità di fare un forte richiamo a uno stile di discussione composto e solidale.
Non possiamo accettare che una deriva di stile di questo genere ci indebolisca in un anno di combattimento".

I dirigenti democratici, stamattina hanno trovato ad accoglierli davanti alla sede del partito un sit in dei Radicali, guidati dal segretario Mario Staderini. La protesta dei Radicali si concentrava sulla legge elettorale e, a dire dei manifestanti, sulle promesse mancate del Pd in fatto di scelta diretta dei deputati in collegi uninominali maggioritari a doppio turno.

"Il partito si sta preparando a una stagione difficile, ieri c'è stata una leggera apertura sul fatto di superare questo governo", ha detto David Sassoli entrando alla direzione nazionale del Pd a Roma.

"Su Vendola sono ancora più convinto. Convinto di chiamare a raccolta altri soggetti politici: Vendola  un interlocutore fondamentale", è l'opinione, invece, di Nicola Latorre.

Dalle pagine del Riformista Goffredo Bettini gli dà ragione e chiama Vendola nel partito: "Il Pd è nato per unire, non per difendere territori sempre più stretti. Esso deve identificarsi in un progetto più ampio: unire tutti i democratici, quelli più di sinistra e quelli moderati. E deve rendere contendibili le decisioni in un contenitore unitario, oltre tutti i partiti attuali, che riattivi la voglia di partecipazione, ormai così spenta. Per altro, se non si va su questa strada, il ritorno identitario (in forme sempre più povere e strumentali) strapperà il Pd, come un carro tirato da due cavalli che corrono in direzioni diverse: quella del radicalismo e quella del centrismo". Red

 

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