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“Fiat fa assemblee” e la Fiom infuriato contro l’inusuale atteggiamento della Fiat.

"Fiat - Sfruttatori e assassini, rottamiamo Marchionne e i suoi scagnozzi". Questa la scritta su uno striscione firmato Collettivo Comunista Piemontese, con il simbolo di una stella e della falce e martello appeso alla Porta 2 di Mirafiori accanto a molti altri striscioni, manifesti e bandiere che oggi sono comparsi nel principale ingresso utilizzato dagli operai delle Carrozzerie.

Ai cancelli di Mirafiori molti i giornalisti, fotografi e operatori televisivi presenti in attesa del cambio turno e della visita del leader di Sinistra Ecologia e Libertà,
Nichi Vendola.

Fiom giudica come "gravissimo comportamento antisindacale" gli incontri che la Fiat sta avendo con gruppi di lavoratori a Mirafiori per spiegare l'accordo del 23 dicembre. Per il segretario nazionale Giorgio Airaudo "da questa mattina, alle carrozzerie di Mirafiori, si sta verificando un fenomeno singolarissimo. La produzione viene fermata dall'azienda e gruppi di lavoratori vengono riuniti dalla gerarchia aziendale che spiega loro, a modo suo, i contenuti dell'accordo separato del 23 dicembre. In pratica, Fiat sta facendo le sue assemblee. In altre
parole, nel silenzio dei sindacati firmatari, l'azienda ha assunto non solo la guida diretta del fronte del si', ma addirittura l'iniziativa di sostituirsi ai sindacati stessi".

Non bastasse, aggiunge il dirigente della Fiom, i vari responsabili della Fiat starebbero dicendo ai lavoratori "che il testo dell'accordo, che è stato distribuito ai lavoratori solo dalla Fiom, ovvero dal sindacato che non lo ha sottoscritto, non sarebbe l'ultima versione dell'accordo stesso. Le cose non stanno come dice la Fiat, ma se quel che i capi stanno dicendo fosse vero, in quale luogo segreto l'accordo sarebbe stato modificato? E ancora: i sindacati firmatari ne sono stati informati?".

In vista del referendum (che avrà inizio domani alle 22 per concludersi attorno alle 17 di venerdì), domani la Fiom terrà assemblee a Mirafiori a cui parteciperà anche il segretario generale Landini.

Forte tensione, urla, liti e slogan all'arrivo del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola ai cancelli di Mirafiori a causa di una contestazione organizzata dai sindacalisti della Fismic. Dapprima alcuni aderenti a questo sindacato hanno urlato davanti a fotografi e telecamere, intimando a Vendola di andarsene, "perché il comunismo e' finito". Poi hanno mostrato fotocopie di un articolo de Il Giornale critico nei confronti del leader di Sel. Questa decina di attivisti è stata fronteggiata da altrettanti sostenitori di Vendola e tra i due schieramenti sono volati insulti, minacce e qualche sputo.

"Un referendum come quello è una porcata", dice il governatore della Puglia ai lavoratori a 24 ore dal referendum. A chi gli chiedeva se fosse un'operaio cosa voterebbe, Vendola ha risposto: "Sarebbe sgradevole una risposta in ogni caso. Noi non siamo qui per orientare i lavoratori. Bisogna avere rispetto di loro comunque votino". Ed ancora "bisogna mettersi nei panni di chi guadagna 1.000-1.300 euro al mese, di chi magari ha tre figli, di chi si alza alle 4 alla mattina". Per Vendola quindi "un referendum come questo è una porcata perché significa votare tra la sopravvivenza e l'essere buttati per strada. Se ti chiedono di scegliere tra
cadere per terra con il paracadute oppure senza, è chiaro che scegli di cadere con il paracadute". 

L'acquisizione di Alfa Romeo da parte del gruppo Volkswagen potrebbe essere una questione di settimane. Lo scrive la 'Sueddeutsche Zeitung', il maggiore quotidiano tedesco, in un articolo dal titolo "Il Romeo di Wolfsburg", sovrastato dalla dicitura "Volkswagen allunga le mani su Alfa-Romeo", in cui si afferma che l'unico ad essere contrario alla vendita della casa italiana è Sergio Marchionne, mentre la famiglia Agnelli sarebbe favorevole.

Il giornale di Monaco di Baviera scrive che le trattative tra il proprietario della Volkswagen, Ferdinand Piech, e la famiglia Agnelli "hanno apparentemente aumentato di dinamismo, almeno dal punto di vista di quelli di Wolfsburg". Un manager della Volkswagen ha dichiarato alla 'SZ' che "siamo quasi d'accordo", mentre a Wolfsburg a tutta la trattativa sarebbe stato assegnato il nome scherzoso di "Italian dressing". 

"Il matrimonio italo-tedesco ‘ ormai solo una questione di settimane?", si chiede il giornale, che in favore della cessione del marchio italiano inquadra la presenza al Salone dell'Auto di Detroit di John Elkann. "Perché il presidente del gruppo Fiat si e' inserito nelle discussioni?", si chiede il giornale, per il quale "secondo ambienti industriali, gli Agnelli sarebbero in realtà d'accordo sulla vendita del marchio. Sarebbe solo una questione di 'settimane o mesi'. L'unico ostacolo e' Marchionne, che oppone un rifiuto ostinato". La 'SZ' aggiunge che attualmente si starebbe cercando "una soluzione per salvare la faccia". Il giornale riferisce l'affermazione di Marchionne che non ci sono trattative, ma in proposito sottolinea che "forse non è lui che discute", illudendo ad una possibile trattativa condotta alle spalle del manager. 

Analizzando i vantaggi che potrebbero derivare al gruppo torinese dalla vendita di Alfa Romeo alla Volkswagen, il quotidiano sottolinea che "in favore della vendita c'è il fatto che Fiat ha bisogno di soldi", poichè per aumentare la sua quota in Chrysler dall'attuale 25 al 51% ha come alternative solo quelle di "portare la Ferrari in Borsa, vendere a peso d'oro la Magneti Marelli oppure vendere Alfa Romeo". Il giornale sottolinea che i piani ambiziosi di Marchionne, di vendere 6 milioni di auto nel 2014, facendo salire il fatturato a 51 miliardi di euro, "potrebbero far mancare i miliardi per rivitalizzare l'Alfa. La Volkswagen ha invece i soldi, poiche' ha una cassa di guerra con quasi 20 miliardi di euro". Secondo il giornale, la valutazione dell'Alfa è difficile, poiché "tutto dipende da quali fabbriche e da quali impegni il compratore si assume". In ogni caso rimane fermo l'interesse dei tedeschi per il glorioso marchio italiano, in quanto il presidente della Volkswagen, Martin Winterkorn, ha dichiarato a Detroit che l'Alfa è "una bella azienda ed un marchio interessante".