"L'Italia non può più accettare di essere narcotizzata dal chiacchiericcio politicista e da un divario fra politica e società che accumula sfiducia e passività. Dobbiamo cambiare l'agenda". Con queste parole il segretario del Pd Pier Luigi Bersani lancia dalle colonne del Messaggero un appello a opposizioni e forze sociali per la
"riscossa" italiana, evidenziando l'urgenza di una "riforma repubblicana" e di un "patto per la crescita".
La lettera del leader del Pd pubblicata oggi sul quotidiano romano si apre con un'analisi della situazione economica e politica dell'Italia, le sfide della globalizzazione imposte a livello internazionale, e con una disamina dell'ultimo decennio,
durante il quale - scrive - "il campo del governo è stato occupato da una salda complementarieta' di berlusconismo e leghismo, nati entrambi da una fase di forte discredito della politica e di cronica debolezza delle istituzioni". Bersani
riconosce che gli ultimi dieci anni poggiano "su problemi antichi e precedenti a Berlusconi", ma sottolinea che "nell'ultimo decennio i problemi non hanno avuto rimedio", al contrario "si sono disastrosamente aggravati".
"Restiamo fra i più ricchi Paesi del mondo - prosegue - ma perdiamo rapidamente posizioni". "Non c'è paragone in Europa -commenta Bersani- con una velocità impressionate il Sud si allontana dal Nord e il Nord si allontana dall'Europa. Nella percentuale di crescita accumluata nell'ultimo decennio, siamo agli ultimissimi posti nel mondo", come testimonia il calo della produzione industriale in Italia dal 2005 a oggi, ferma all'86% in confronto alla Germania, che viaggia al 98,3 e a una media europea che si attesta al 95,4".
"Galoppa la disoccupazione giovanile e nelle stime Ocse l'Italia contende l'ultimo posto della classifica a Malta sul fronte dell'occupazione femminile - aggiunge Bersani - Avviciniamo Norvegia e Danimarca a livello di pressione fiscale ma perdiamo 10mld di euro rispetto al 2007 in termini di incassi dell'Iva, seppure e fronte di un aumento dei consumi".
L'elenco di Bersani va avanti ricordando che il debito pubblico è salito negli
ultimi tre anni dal 104% al 118. "Quanto al futuro non c'e' previsione che non indichi uno scenario di sostanziale stagnazione, con una crescita potenziale inferiore alla metà di quella dei principali Paesei europei".
Di qui l'appello a tutti coloro che riconoscono "l'emergenza" a prendersi le proprie
"responsabilità" e a "suscitare una riscossa che mobiliti le energie e le risorse economiche, morali e civili di cui il Paese dispone". In primis Bersani si rivolge alle forze "dell'opposizione di centrosinistra e di centro". "Qui si parla - aggiunge - di un nuovo patto fondamentale in campo economico e sociale su terreni fondativi come quelli della fiscalita' e delle relazioni sociali. E' questa la ragione profonda di un appello che vuole coinvolgere forze progressiste e moderate".
"Discutiamo di una piattaforma essenziale, di una riforma repubblicana che parli di federalismo, di legge elettorale, di informazione, di conflitti, di interesse, di giustizia per i cittadini" e "discutiamo di una questione sociale e di un grande patto per la stabilita' e la crescita fatto di vere riforme". E' su una simile piattaforma, conclude, che "il Pd sta lavorando, ed è questa la proposta che avanzerà nelle prossime settimane".