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Le grandi manovre nel centrodestra

Parla sicuramente l’uomo più odiato, dopo Fini, dal cavaliere, Italo Bocchino. Infatti in una lucia analisi della situazione politica attuale ha detto che il 14 dicembre non conta più e Silvio Berlusconi ormai è in "trappola", con il Carroccio che lo incalza: "Alzano il tono per spaventare Berlusconi - spiega - ottenere la riforma, l'unica che interessa loro (il federalismo), e poi andare al voto. In questo Bossi fa i suoi interessi, ma ha ragione, legge i numeri, si dimostra più politico del premier: cosi non si governa".

Secondo Bocchino, inoltre, la conflittualità tra Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti è "evidente. La riforma del fisco è nelle mani del solo Tremonti, il quale però ha altri disegni, d'intesa con Bossi: vuole andare al voto. Perché alle elezioni la Lega vincerebbe, il Pdl uscirebbe a pezzi, e il risultato sarebbe due maggioranze diverse tra Camera e Senato". A quel punto, conclude il capogruppo di Fli a Montecitorio, "andiamo dritti verso una soluzione alla tedesca. E chi meglio di Tremonti potrà guidare un governo di grande coalizione?". 

 Per Il Giornale, "al bivio ci si arriverà davvero a fine gennaio. Quando sarà chiaro se il Cavaliere riuscirà ad allargare la maggioranza quel tanto che basta per sperare di poter concludere la legislatura e stoppare definitivamente il tentativo di smarcamento di una parte della Lega che - in compagnia di Tremonti - insiste senza incertezze sulla via delle elezioni anticipate. Berlusconi lo sa bene, tanto che anche durante la pausa natalizia non ha mancato di lavorare su centristi e finiani con l'obiettivo di convincere almeno una decina di deputati a sostenere la maggioranza". 

Al premier, prosegue il quotidiano, non sono piaciute "affatto le continue accelerazioni del Carroccio e in particolare di Calderoli che non perde occasione per evocare le urne. E ieri lo avrebbe fatto presente anche a Bossi: così si va a sbattere". Berlusconi, insomma, "è sempre piu' convinto che ci sia un pezzo della Lega che sta spingendo per tornare alle urne. Calderoli, ma anche Maroni. Appoggiati da Tremonti con il quale - nonostante la tempestiva smentita arrivata ieri sera da Palazzo Chigi - i rapporti sono piuttosto agitati".

Per Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, il piano della Lega è chiaro: "Andare al voto e sostituire Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi". Con chi?  "Tutti parlano di Tremonti".

L'unico a non crederci, almeno per ora, è Umberto Bossi. "Giulio Tremonti è amico di Silvio Berlusconi, non gli fa scherzi", risponde ai giornalisti a Ponte di Legno. "Tremonti è molto amico mio e di Berlusconi". Quanto alle voci sul fatto che il ministro dell'Economia abbia intenzione di fondare un partito politico, Bossi ha commentato: "Non ha bisogno di farlo, è amico mio, che bisogno ha di spaccarsi la testa?".

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