Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello si sono astenuti nel voto di fiducia sul decreto crescita. In aula al Senato il presidente e il vicepresidente vicario dei senatori del Pdl hanno espresso un voto di astensione, che a Palazzo Madama è considerato come voto contrario.
Dopo le dichiarazioni di questa mattina del ministro Corrado Passera, fortemente critiche nei confronti di un'eventuale nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi, si è scatenata un'ondata di proteste nel Pdl, che è culminata in una dura dichiarazione di Maurizio Gasparri. "Il Pdl - ha infatti preannunciato il capogruppo azzurro al Senato - non parteciperà al voto pur garantendo il numero legale".
Subito dopo, quando è cominciata la prima chiama nell'Aula di Palazzo Madama, sono cominciate le defezioni del centrodestra.
"Se il partito che da un punto di vista parlamentare ha ancora la maggiore consistenza passa all'astensione - dichiara la capogruppo dei senatori Pd - vuol dire che questo Governo non ha più la fiducia delle Aule parlamentari. E se un Governo non ha più la maggioranza credo che Monti dovrebbe recarsi al Quirinale".
A ulteriore dimostrazione che a scatenare l'ira del Pdl sono state le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo il cartello esposto in Aula dal senatore del Pdl Domenico Gramazio durante le votazioni con la scritta "Fate votare Passera"
Il Pdl inoltre starebbe valutando di astenersi anche sul voto di fiducia, nel pomeriggio alla Camera, sul decreto legge sui costi della politica nelle regioni, stando a fonti parlamentari a Montecitorio. I 206 deputati del partito di Berlusconi ed Alfano stanno ricevendo indicazioni in tal senso.