"Ancora flessibilità, precarietà, riduzione del potere negoziale dei lavoratori? In Italia si lavora poco? Il punto non è legato ai mancati investimenti su innovazione e prodotto? La politica industriale non avrebbe dovuto essere fatta indirizzando verso l'innovazione?". Non ci sta, Nichi Vendola, candidato alle primarie del centrosinistra: l'accordo sulla produttività a suo avviso maschera una realtà scomoda e ineludibile, l'impoverimento dei lavoratori.
Ospite di Corradino Mineo a Rainews, Vendola contesta l'idea che "un lavoro stabile e competente, che non vive in permanente angoscia per il futuro" non possa "essere fattore di competività. L'idea che dare un colpo alla contrattazione nazionale spostando risorse verso i contratti aziendali - ci dice la Camusso - nasconde salari più bassi. Questa è la verità".
"L'Europa non c'è se salta il Welfare - dice Vendola guardando alla Grecia - Che Europa è quel continente che tace sui missili di Gaza e sui razzi su Gerusalemme? Non dovrebbe restituire il Nobel della pace? LA tregua è stata firmata da Clinton e Morsi: dov'è l'Europa? Dove è l'Europa in Siria? Si ha il sospetto che l'Europa tuteli di più i diritti umani quando sono vicini ai pozzi di petrolio".
"Non possiamo non vedere la pagliuzza nell'occhio del centrosinistra: la questione morale spesso ha bussato anche alla nostra porta, dobbiamo essere intransigenti su questo. Ma per 15 anni avevamo la lezioncina sulla bontà del federalismo: improvvisamente si mette in discussione l'idea stessa di decentramento dei poteri dello stato. Dobbiamo mettere a fuoco i problemi della corruzione. che non è solo arricchirsi con il denaro pubblico, ma comincia quando la politica si inginocchia ai poteri forti"
"I governi, sia quello berlusconiano che quello tecnico sembrano lavorare per la divisione del sindacato", aveva detto poco prima lo stesso Vendola ai microfoni di Radio Anch'io dopo la sua sulla mancata firma della Cgil sull'accordo per la competitività. E punta il dito sul Governo Monti.
L'accordo raggiunto ieri sera a palazzo Chigi sulla produttività "è un provvedimento preso più negli interessi del sistema bancario che del lavoro: le banche hanno un problema di esuberi, ma si scarica sempre ogni elemento di crisi sul mondo del lavoro e non si affronta il problema della retribuzione dei manager".
Per Vendola "un governo deve essere capace di interloquire con tutte le forze: ho nostalgia di un ministro del Lavoro democristiano come Donat Cattin che diceva di essere non il ministro del lavoro ma il ministro dei lavoratori e mandava i carabinieri a prendere i dirigenti della Fiat per portarli a palazzo Chigi e costringersi a sedersi al tavolo del negoziato".
Non bastasse, questo governo ha cercato di "mettere la museruola all'Inps" per impedirle di rendere noti i veri dati sugli esodati. "Ci sono 150mila esodati a cui bisogna dare risposte. Sembrava che bisognasse mettere la museruola all'Inps perché non dicesse quale fosse la realtà. Per un governo di tecnici una tale sciatteria contabile non è cosa da poco", ha spiegato Vendola.