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Fiume Santo, cosa sta facendo la Giunta regionale per salvare la centrale?

“Cosa ha fatto finora la Giunta regionale per salvare la centrale E.On di Fiume Santo, mettendo in pratica l’ordine del giorno approvato il 17 maggio dal Consiglio?”, lo chiedono i consiglieri regionali del gruppo Sardegna E’ Già Domani in un’interpellanza (primo firmatario il capogruppo Mario Diana, cui seguono Nanni Campus, Roberto Capelli e Massimo Mulas) rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale all’Industria, Alessandra Zedda.

Nell’ordine del giorno, incentrato sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile ancora operative nella centrale, “si rilevano”, ricordano gli interpellanti, “le condizioni di svantaggio di cui la Sardegna soffre a causa dell’insularità e della carenza di infrastrutture” e “gli effetti penalizzanti di tale carenza sulle prospettive di ripresa economica”, sottolineando “la necessità di realizzare il nuovo gruppo a carbone da 410 MW, la cui costruzione è ritenuta improrogabile e strategica”.  “Nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali tenutosi il 5 ottobre a Roma”, si legge ancora nell’interpellanza, “E.On ha annunciato una riduzione del personale impiegato in Italia pari al 65 per cento, lasciando così intendere l’intenzione di non procedere alla realizzazione del nuovo gruppo”.

“E.On ha già ridotto ben al di sotto del minimo indispensabile gli interventi di manutenzione ordinaria nel sito, con conseguenti, gravissimi pericoli per la sicurezza dei lavoratori e della popolazione residente nel territorio circostante”, sottolineano i consiglieri di Sègd. Non solo, perché, “a seguito del drastico taglio degli investimenti nella manutenzione, le imprese esterne operanti nel sito in regime di appalto stanno riducendo i propri organici, con pesanti ricadute sulla situazione occupazionale di un territorio già gravemente colpito dalla crisi industriale che investe la Sardegna, sull’ordine pubblico e sulla stessa produzione energetica, come dimostrano le manifestazioni di protesta del 5 e 6 novembre”.

I consiglieri di Sègd chiedono perciò a Cappellacci e Zedda cosa ha fatto finora la Giunta per attuare l’ordine del giorno e con quali risultati, e cos’altro intende fare in tal senso. Nel caso in cui non fosse stata messa in atto alcuna misura per cercare di salvare la centrale, gli interpellanti sollecitano l’esecutivo a “prendere atto del proprio fallimento nell’affrontare la vertenza e trarne le debite conseguenze”. Com

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