Il Governo ha posto la questione di fiducia sul ddl anticorruzione. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Paola Severino prendendo la parola in aula alla ripresa della seduta al Senato. I senatori dovranno esprimere il loro voto su un singolo maxiemendamento e non, come era stato ipotizzato alla vigilia e come stamane aveva chiesto l'ex ministro leghista Roberto Calderoli, su tre parti 'spacchettate' del provvedimento.
"A nome del Governo pongo la questione di fiducia - ha detto la guardasigilli - espressamente autorizzata dal Consiglio dei ministri sull'emendamento 1.900 interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del disegno di legge".
"L'importante è che per la prima volta nella storia italiana si affronta il problema della corruzione con tempestività", ha detto nell'aula del Senato il ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha dato merito al Parlamento di aver consentito di giungere al risultato, "contrariamente a quando, all'epoca di Mani Pulite la politica cercò di frenare" l'azione della magistratura.
Una volta che il disegno di legge anti-corruzione sarà definitivamente approvato e diventerà legge "con assoluta tempestività il governo interverrà anche sulla materia della incandidabilità" dei condannati, perchè "il governo mantiene i propri impegni così come li ha mantenuti su questo ddl". E' quanto ha affermato il ministro della Giustizia, Paola Severino, intervenendo nell'aula del Senato, in sede di replica, al termine della discussione generale sul disegno di legge anti-corruzione.
"Confido che la Camera adotti lo stesso atteggiamento sul tema della incandidabilità su cui c'è stato un preciso impegno del governo ad accogliere ordini del giorno per attuare" la delega "nei tempi più riduttivi rappresentati".
"Oggi sembra che questo provvedimento sia carta straccia e che si siano persi mesi. Non è vero che non abbiamo costruito nulla e fare i grilli parlanti è uno sport molto diffuso, anche io appartenevo a questa categoria, bisogna passare qui dentro per capire la fatica che c'è dietro ad ogni provvedimento". Lo dice, tra gli applausi il ministro della Giustizia Paola Severino nell'aula del Senato.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, non potrà seguire i lavori dell'aula di palazzo Madama sul disegno di legge anti-corruzione, a causa di un'improvvisa indisposizione. Schifani è attualmente sottoposto ad accertamenti clinici in una struttura sanitaria della Capitale. Lo si apprende da fonti della presidenza del Senato, che circa le condizioni della seconda carica dello Stato chiariscono: "Non è nulla di grave, dovrebbe risolversi tutto nel giro di 48 ore al massimo"
“Io non ho mai usato in vita mia l'espressione metterci la faccia, ma lo faccio in questa occasione'. Così il premier Mario Monti sulla legge anticorruzione. "In un recente colloquio con l'emiro del Qatar - ha spiegato - mi sono sentito dire che il fattore che ha impedito investimenti in Italia è stata la corruzione".
Il Senato con 228 si, 33 no e due astenuti rinnova la fiducia al governo approvando il maxi emedamento al ddl sulla corruzione, presentato questa mattina dal ministro della Giustizia Paolo Severino. Il provvedimento nel suo complesso verrà votato più tardi