"Abbiamo ribadito a Monti ancora una volta la nostra lealta'. Anche per Monti l'Italia deve diventare un Paese normale, che non sia figlia di un dio minore, e' un dato che non sfugge a Monti, sa benissimo che per rassicurare il mondo dobbiamo metterci sul solco delle altre democrazie. E chiaramente in questa direzione Monti puo' dare una mano". Cosi' il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha sintetizzato il senso dell'incontro col premier Mario Monti, tenutosi nel primo pomeriggio a Palazzo Chigi e durato circa due ore e mezza.
Un giro d'orizzonte sull'agenda del governo e del Parlamento, in cui, con ogni probabilita', sono entrate le vicende legate all'imminente campagna elettorale e alla competizione interna ai partiti, e ovviamente le questioni inerenti alla crisi dell'eurozona e alla governance Ue. "E' stato un incontro cordialissimo - ha insistito Bersani - e quando si discute con Monti si parla di Italia e di Europa. C'e' stato un esame su quale debba essere la posizione italiana sul percorso di costruzione di una politica europea e su come rassicurare il mondo sul fatto che siamo sulla strada giusta. Abbiamo parlato anche dei temi del momento, della crisi, di lavoro, dei temi sociali. Credo sia venuta fuori ancora una volta la nostra lealta' a questo governo, una lealta' che ovviamente eserciteremo esprimendo le nostre idee".
Casini: la sinistra riformista abbia il coraggio di fare delle scelte
Non sono ingenuo" pensando che "Monti venga a farsi la campagna elettorale. Non ho l'anello al naso. So che Monti e' terzo e super partes".
Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, intervenendo alla presentazione del libro 'L'Italia dei democratici'. Sollecitato sul Monti-bis che ha lanciato dalla festa di Chianciano e rilanciato con Fini da Arezzo, Casini aggiunge: "la forza politica che avrò in Parlamento la impieghero' perche' si vada avanti in questa direzione".
Casini ha poi ribadito: "credo che dopo Monti nulla sarà più come prima" e ha aggiunto "questa coalizione potra' spartirsi le carte ma non sara' in grado di affrontare i nodi" e le contraddizioni sulle quali il governo Monti e' andato "alla radice e il sistema politico non e' stato in grado di affrontare".
L'Udc non parteciperà ad una coalizione - spiega ancora Casini - "Il suo programma è incompatibile per noi". Quindi, scherzando: "Lo dico anche per togliere Vendola dall'impaccio...".
E aggiunge: "Il problema è tutto di Bersani: io organizzo un campo diverso, lui organizza giustamente il suo. Se ritiene di poter conciliare la politica del Pd e il sostegno a Monti con la politica di Vendola e' un problema suo e non che io sia o meno altalenante. Il problema e' tra lui e Vendola, non tra lui e me".