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Operazione antidroga del personale della Squadra Mobile cagliaritana nel quartiere di Sant’Elia: persone denunciate per reati di droga e altro e un arresto sempre per droga.

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, dopo avere verificato una completa ripresa e recrudescenza dello spaccio di stupefacenti nel quartiere di Sant’Elia, ha intensificato l’azione di repressione al fenomeno. E’ stata, infatti,  prestata particolare attenzione attorno ai palazzi Gariazzo e Bodano dove, recentemente, il Procuratore Capo Mauro Mura e la Procura dei Minori avevano disposto il sequestro preventivo degli spazi comuni, occupati dalle bande di spacciatori che vi tenevano il loro mercato illegale, affidando poi i lavori di bonifica e recupero ambientale ed urbano alla società proprietaria degli immobili.
L’azione di contrasto allo spaccio si è concretizzata con una intensificazione delle pattuglie in borghese, distribuite in tutte la fasce orarie, che hanno consentito di individuare e segnalare alle autorità competenti un bar abusivo che pone in vendita bevande alcoliche e pratica il gioco d’azzardo con macchinette per il video poker non autorizzate, aperto negli spazi oggetto degli interventi di recupero e valorizzazione urbana. Sono state effettuate, inoltre, numerose perquisizioni che hanno portato al ritrovamento di metadone, abbandonato dagli spacciatori per sfuggire ai controlli ed alla denuncia in stato di libertà di un giovane, di 23 anni e della madre, di 54 anni, che si ritiene custodisse gli ovuli di stupefacente, travati poi nelle tasche della sua vestaglia, per conto del figlio che provvedeva poi alla vendita al minuto, per concorso nel reato di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio in concorso.

Invece, ieri mattina, gli agenti della Sezione Antidroga hanno sorpreso Simone Picciau, di 20 anni, che deteneva a fini di spaccio, nell’ appartamento della nonna, in via Schiavazzi, circa 50 grammi di cocaina e 20 di eroina, per un valore complessivo stimato attorno ai 15.000 euro. Lo stupefacente era suddiviso in centinaia di involucri, parte contenenti droga ancora da tagliare e preparare prima di essere destinata allo spaccio e parte,  408 bustine monodosi, già pronte per la vendita ai tossicodipendenti sulla piazza.

Per queste ultime, si ritiene che una volta vendute al minuto avrebbero fruttato oltre 8.000 euro. Infine, sono stati anche rinvenuto materiale per il confezionamento dello stupefacente, un passamontagna tipo mefisto, uno scanner elettronico per la rilevazione di microspie e la somma di 5.025 euro, in banconote di vario taglio provento dell’attività di spaccio. 
È stata denunciata in stato di libertà per concorso nel reato anche la madre, del giovane di 39 anni.

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