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Per il Ministro Clini magistrati incompetenti, con l’Ilva a rischio affidabilità Italia

Da parte del Governo "non c'è nessun intento di creare un conflittto" con la magistratura, "ma c'è bisogno di chiarire i ruoli".  Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, davanti le commissioni Attivita produttive e Ambiente della Camera, accentua di fatto il conflitto istituzionale con i giudici di Taranto che hanno fermato lo stabilimento Ilva.

"Ripeto - scandisce il ministro - l'autorizzazione all'esercizio degli impianti non la dà il magistrato, deve essere chiaro: noi stiamo lavorando nel contesto delle normative attuali e vogliamo che questo sia chiaro".

Il Governo, insomma, non ha gradito i oprovvedimenti dei giudici tarantini né le reazioni dell'Anm, perché "la situazione dell'Ilva investe tutto il sistema industriale italiano e l'affidabilita dell'Italia nei confronti degli investimenti esteri, che ci auguriamo e cerchiamo di spingere nel nostro Paese". In questo senso, il timore del ministro dell'Ambiente è che le decisioni del Gip creino un precedente che metta a repentaglio l'affidabilità dell'Italia agli occhi degli investitori stranieri. In audizione in commissione alla Camera, il ministro ha spiegato: "Il governo vuole fare chiarezza sui ruoli e sulle competenze, sennò si rischia di creare l'incertezza sull'affidabilità dell'Italia nei confronti degli investimenti esteri. La situazione dell'Ilva riguarda tutto il sistema industriale italiano e l'affidabilità dell'Italia".

"Clini non è il ministro dell`Ambiente, è il ministro contro l'ambiente - afferma il capogruppo dell`Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario - I disastri ambientali italiani degli ultimi 20 anni, Ilva compreso, hanno tutti il suo nome e cognome". "Clini - prosegue - è quello che appena insediato il governo non perdeva tempo nel dirsi favorevole al ritorno al nucleare, nonostante il no netto degli italiani al referendum, è quello che voleva inceneritori in tutta Italia e che riteneva addirittura sterili le polemiche sui possibili danni all'ambiente e alla salute, è quello che ora parla tanto dell`Ilva ma che per 20 anni da direttore generale del Ministero dell`Ambiente ha chiuso sempre tutti e due gli occhi sui veleni sparsi a Taranto da una fabbrica di fatto autorizzata a non rispettare le leggi".

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