"Abbiamo bisogno di un rafforzamento, non di un indebolimento della legittimazione democratica in Europa". Così il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, commentando l'intervista del premier italiano Mario Monti al settimanale Der Spiegel.
Di più, a giudizio di Westerwelle la discussione sulla politica europea e sul futuro della moneta unica sta assumendo un tono "molto pericoloso".
Westerwelle ha sottolineato che i tentativi di attirare l'attenzione politica interna "non possono essere il parametro della nostra azione nei Paesi europei, neanche in Germania". Che Monti parli allo Spiegel di sentimento antitedesco per dar soddifazione a qualche partito di maggioranza insoddisfatto, insomma, non è cosa gradita, fa capire Westerwelle.
Quanto al cancelliere Angela Merkel, non condivide le preoccupazioni del premier Mario Monti sulla reputazione della Germania in Europa. Lo ha detto stamani a Berlino, durante la conferenza stampa di governo, Georg Streiter, viceportavoce di Merkel, aggiungendo che "sarebbe opportuno riportare un po' di calma nel dibattito".
Berlino peraltro sostiene l'azione della Bce annunciata dal presidente Mario Draghi e "non ha dubbi" sul fatto che la Banca centrale "agirà nell'ambito del suo mandato", ha detto il portavoce del cancelliere tedesco.
Il segretario della Csu bavarese, Alexander Dobrindt, parla di "attentato alla democrazia", aggiungendo che "la brama di soldi dei contribuenti tedeschi spinge il signor Monti a un florilegio anti-democratico". "Il signor Monti ha bisogno evidentemente di una chiara risposta che noi tedeschi non saremo disposti ad abrogare la nostra democrazia per finanziare i debiti italiani". L'allusione è alla frase pronunciata
nell'intervista da Monti, secondo il quale, "se i governi si facessero vincolare del tutto dalle decisioni dei loro Parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra, allora una disintegrazione dell'Europa sarebbe più probabile di un'integrazione".
Dobrindt ribatte che "non dobbiamo permettere che con la crisi dell'euro a prendere il sopravvento siano coloro che considerano un fattore di disturbo i diritti del parlamento ed il controllo democratico". Le affermazioni di Monti non sono piaciute nemmeno al deputato liberale Frank Scheffler, secondo il quale "Monti vuole risolvere i suoi problemi a spese dei contribuenti tedeschi e li impacchetta in una lirica europea".
Anche il presidente dei liberali tedeschi al Bundestag, Rainer Bruederle, afferma che in fatto di riforme "bisogna fare attenzione a che l'Europa rimanga democraticamente legittimata". Negativa anche la reazione del vice capogruppo socialdemocratico, Joachim Poss, per il quale "l'accettazione dell'euro ed il suo salvataggio sono rafforzati dai parlamenti nazionali e non indeboliti". Il deputato della Spd, tuttavia, un 'colpevole' ce l'ha già, a portata di mano: in Italia, dice, "gli inenarrabili anni del berlusconismo hanno fatto soffrire il senso del parlamentarismo".