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Paesaggio, Lai (Idv): il voto in consiglio regionale segna un distacco incolmabile con chi ha votato il Ppr o, pur potendolo fare, non si è opposto

«L’approvazione, da parte del centrodestra in Consiglio regionale, delle linee guida del Piano paesaggistico regionale è un fatto di estrema gravità perché da un lato spalanca le porte all’assalto alle coste sarde e più in generale al territorio dell’isola e dall’altro coltiva l’illusione che la Sardegna possa trarre sviluppo dalla ulteriore cementificazione. Sul piano politico inoltre il voto sul PPR segna nel centrosinistra la definitiva presa d’atto del distacco profondo e inconciliabile con chi l’ha votato e con chi, pur potendolo fare, non vi si è opposto».

Lo afferma il vicesegretario regionale dell'Italia dei Valori Salvatore Lai. «La “strategia” evolutiva scelta dal centrodestra non tiene nel dovuto conto l’attuale panorama edilizio sardo, fatto di innumerevoli immobili invenduti e strutture ricettive che, seppur presenti in numero adeguato, scontano anno dopo anno un sempre minor numero di ospiti. Il modello delineato dall’attuale maggioranza regionale – prosegue Lai - segna la definitiva messa in discussione del nostro patrimonio territoriale le cui coste, così come le zone interne, necessiterebbero invece di un serio piano di rilancio e recupero dell’esistente senza ricorrere a utopistiche ricerche finalizzate alla pura e semplice speculazione edilizia.

Per questo motivo – aggiunge Lai - il centrosinistra aperto alle forze vive della società sarde, deve lasciare alle spalle le polemiche, incomprensibili e improponibili per i propri elettori, e farsi carico di predisporre il proprio progetto di sviluppo dell’isola, fondato sul rilancio del settore agro-alimentare, sulla valorizzazione, e non la svendita o speculazione, del proprio patrimonio naturale, sull’idea che lo sviluppo e sì possibile e necessario purché basato sulla innovazione, sulla ricerca, sull’istruzione e che non può andare nel senso contrario alla sostenibilità e salvaguardia dell’esistente.

Da ciò – conclude l'esponente dipietrista - discende la necessità di individuare, al più presto, le specificità della compagine che si vuole porre come alternativa a questa disastrosa esperienza offertaci dall’attuale governo regionale e che si accantonino, una volta per tutte, aperture di dialogo con chi di tali scempi è corresponsabile». Com

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