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Casini: in futuro un patto tra progressisti e moderati, il ritorno di Berlusconi è un film dell’orrore

''Il ritorno di Silvio Berlusconi in politica sarebbe un film dell'orrore''. Con queste parole Pier Ferdinando Casini, intervistato da Radio Anch'io, ha preso del distanze dall'ex premier. L'ex presidente della Camera ha invece espresso apprezzamento per Angelino Alfano: ''Dissento da lui sulla figura di Silvio Berlusconi. Alfano è una persona seria. La politica del Pdl con Berlusconi sarebbe comunque una cosa molto diversa da quella di Alfano''. ''La frattura tra l'Udc e Silvio Berlusconi e' evidente e irreversibile'', ha detto Pier Ferdinando Casini. ''Non ho scelto - ha aggiunto l'ex presidente della Camera - di stare con il Pd ma con l'elettorato moderato. Il vero problema di Berlusconi è che ha governato male: anche per questo è incomprensibile il dialogo con lui. Può fermare l'emorragia nel Pdl, ma lo metterà alle corde definitivamente''.

Il leader dell'Udc ha detto di ''vedere nel futuro politico un patto tra progressisti e moderati per una politica riformista che non può essere fatta senza la collaborazione del centrosinistra''. "Mi auguro che la sinistra riformista, che serve al Paese, e una componente forte della famiglia del Ppe, sosterranno insieme una politica" ispirata al governo Monti. Quanto ad altri possibili alleati, il leader centrista osserva. "Vendola sta all'opposizione di Monti. Mentre io dialogo con chi sta al governo con me".

”L'accordo" tra i partiti "ancora non c'è, ma la legge elettorale si cambierà". Pier Ferdinando Casini a Radio Anch'io spiega che c'è una motivazione forte a realizzare la riforma del sistema di voto. "Perché nessun uomo politico con la testa sul collo- aggiunge- può affrontare la campagna elettorale con questa legge. Non possiamo entrare in campo così, perché nessuno potrà fare le liste privando gli italiani della possibilità di scegliersi gli eletti". Casini si dice "convinto che la riforma si farà e che ci sarà un premio di governabilità al partito o alla coalizione. Che ci sarà uno sbarramento al 5 per cento e che ci sarà la possibilità, o con le preferenze o con il provincellum, di scegliere i parlamentari".

Da questo ultimo punto di vista, osserva, "non c'è il bene o il male. Io personalmente penso che la cosa più lineare sia votare il partito e scegliere in quel partito un uomo o una donna. I collegi possono essere più coercitivi delle preferenze". Quanto, invece, "al vincolo di coalizione, non escludo che ci sia un premio di governabilità per i partiti che si apparentano o per chi ha la maggioranza relativa. Un premio di governabilità per me va dato- dica Casini- ma per ora non c'è un accordo. C'è la consapevolezza che lo si troverà".

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