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Incontro Governo-enti locali e parti sociali: “Non sarà una manovra”, ma sulla spending review è battaglia

L'operazione di spendig review non è una nuova manovra di finanza pubblica ma un'operazione strutturale per evitare che tra ottobre e dicembre si debba aumentare l'Iva, e per fare questo servono 4,2 miliardi. Così il premier Mario Monti nel corso dell'incontro con le Regioni e gli enti locali. Subito dopo però si sono aggiunte due esigenze: il tema degli esodati e il terremoto, che rendono la cifra di 4,2 miliardi molto più alta.

Oltre al presidente del Consiglio Mario Monti alle riunioni partecipano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, il viceministro all'Economia Vittorio Grilli, il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, della Sanità Renato Balduzzi, degli Affari Regionali Piero Gnudi e il commissario alla spesa pubblica Enrico Bondi

Secondo Monti l'obiettivo della spending review è "eliminare gli sprechi e non ridurre i servizi". L'intenzione del governo sarebbe quella di evitare "tagli lineari guardando alle più alte priorità".

Fasi - La spending review sarà divisa in tre fasi. Lo avrebbe detto il premier Mario Monti alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi. La prima parte è dedicata ai tagli alla presidenza del Consiglio e al ministero dell'Economia. La seconda è l'oggetto della riunione di oggi e la terza, che inizierà tra qualche settimana, riguarderà i governi locali e la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche dello Stato.

L'intervento sulla spending review è urgente, nel senso che dovrà essere portato a termine entro questa settimana, ha riferito il vice ministro all'Economia Vittorio Grilli nel corso dell'incontro tra governo, regioni e enti locali. Non bisogna dimenticare che l'Italia, ha spiegato Grilli, è sempre una sorvegliata speciale a livello Ue.

La scure sugli statali - Nella spending review sarebbe previsto il taglio del 20% dell'organico dei dirigenti della P.A. e del 10% dei dipendenti.
"La mobilitazione unitaria deve continuare. Abbiamo detto in tempi non sospetti che si deve usare anche lo sciopero generale, e pensiamo che il tema di quello sciopero sia il lavoro e la creazione del lavoro. Questa è la risposta di cui ha bisogno il Paese", ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, a margine della presentazione del bilancio sociale Inca, parlando della spending review.

"Se il governo intende procedere al taglio degli organici e dei servizi, getta benzina su una situazione molto difficile, creando con gli annunci che spero vengano smentiti ulteriori divisioni tra i lavoratori che questo paese non può sopportare". Com

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