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Comparto latte, incontro al ministero: “Serve attenzione per attuare il regolamento Ue”

Primo incontro con le Regioni al ministero dell'Agricoltura per definire le norme contrattuali  nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari dopo l’approvazione del Regolamento comunitario del 14 marzo 2012.

Il Regolamento, che per Copagri Sardegna è importante per dare trasparenza alle contrattazioni del latte  e rafforzare il rapporto contrattuale dei produttori nella filiera oggi profondamente squilibrato a favore dell’industria privata, richiede però particolare attenzione nella fase di   attuazione, affinché possa produrre effetti a vantaggio dei produttori.

Per Copagri è infatti necessario che il decreto ministeriale stabilisca che i rapporti contrattuali siano obbligatoriamente regolati da contratti scritti preferibilmente supportati da un accordo di Organizzazione Interprofessionale o da un contratto quadro (come previsto dal decreto legislativo 102/ 2005 che riconfermi ed esalti  il ruolo delle Organizzazioni dei Produttori-Op). «Il Ministero dovrebbe inoltre definire», ha spiegato il presidente di Copagri Sardegna, Ignazio Cirronis, «un contratto-tipo di fornitura».

Il contratto-tipo dovrebbe prima di tutto fissare i quantitativi oggetto di contratto, lasciando alle Regioni il compito di fissare con le parti i parametri di qualità latte e le relative premialità). Inoltre il contratto dovrebbe stabilire i prezzi di acconto legandoli, ai fine della corresponsione del saldo, agli andamenti reali di mercato dei prezzi dei formaggi prodotti nell’area interessata. I prezzi non dovranno porsi al di sotto dei costi di produzione, misurati da terzi soggetti pubblici al di sopra delle parti.

Il regolamento comunitario, inoltre, prevede la possibilità di regolare la produzione di formaggi DOP, «punto importante per la produzione del pecorino romano in Sardegna: è una necessità». I soggetti regolatori sono elencati nel provvedimento ma «devono essere privilegiati i Consorzi di tutela», spiega ancora Cirronis, «in quanto ampiamente rappresentativi della fase di trasformazione ma occorre anche che le decisioni, una volta assunte,siano vincolanti per tutti e vengano fatte rispettare e che in caso di comportamenti difformi dei produttori, siano previste delle sanzioni».

Copagri interviene anche sulle regole per il riconoscimento delle organizzazioni di produttori “non commerciali”, dove non c'è un trasferimento della proprietà del latte dal produttore all’organizzazione: per queste dovrebbero valere gli stessi parametri stabiliti per le altre OP, senza alcuna deroga o differenziazione.

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