“La visita effettuata dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Tamburino, accompagnato dal Provveditore Regionale Gianfranco Degesu, nelle Case Circondariali di Cagliari e di Nuoro è un forte segnale di attenzione verso gli Agenti della Polizia Penitenziaria, ma non basta. La situazione creatasi in Sardegna con la realizzazione di 4 nuove carceri ancora tutte da concludere, il peso delle Colonie Penali, dove i detenuti oziano piuttosto che lavorare e produrre, e lo scarso numero di operatori richiedono uno specifico protocollo”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, esprimendo sorpresa per “una visita che avrebbe meritato l’attenzione non solo dei Sindacati della Polizia Penitenziaria, ma anche della Magistratura di Sorveglianza e dei vertici della Regione”.
“Il rafforzamento dell’area della sicurezza, con un consistente incremento degli Agenti della Polizia Penitenziaria è – sottolinea Caligaris – un’esigenza primaria anche per la funzione di equilibrio e condivisione umana dei bisogni che la figura professionale incarna. Di non minore peso però sono gli altri operatori come educatori e psicologi. La specificità della Sardegna, con un significativo numero di detenuti sparso per le carceri della Penisola che chiedono continuamente di essere riportati nella loro terra di origine e con realtà quali le Colonie Penali in gravi difficoltà finanziarie per l’assenza di una programmazione adeguata alle esigenze della popolazione carceraria sempre in esubero, richiedono la predisposizione di un piano condiviso”.
“Il Capo del Dipartimento con i Ministri delle Infrastrutture e della Giustizia devono infine chiarire ai cittadini sardi come e quando saranno completati i lavori nelle nuove strutture a partire da quella di Uta. Il rispetto dovuto ai cittadini, che hanno visti investiti nelle opere fondi pubblici di notevole entità, non può prescindere dal portare alla luce del sole – conclude la presidente di SDR – modalità operative e tempi certi di realizzazione. Il caldo di questi giorni sta mettendo a dura prova il livello di sopportazione degli Agenti e dei reclusi e le prossime settimane saranno ancora più infuocate. Occorre perciò almeno che siano esplicitati i programmi di attivazione delle nuove strutture”. Com