Un vigile del fuoco è rimasto sotto le macerie di un muro caduto a Finale Emilia tra piazza Garibaldi e piazza Verdi dopo l'ultima forte scossa, di magnitudo 5.1, delle 15.18.
Il sisma, che ha avuto una profondità di soli 4,7 chilometri, è avvenuto tra le province di Bologna e Ferrara.
L'area epicentrale è stata localizzata tra i comuni di Galliera, nel bolognese, Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico e Vigarano Mainarda, nel Ferrarese.
Sei morti, circa 50 feriti e 3-4 mila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell'Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.
Oltre ai tre operai rimasti schiacciati nel crollo dei capannoni di Ponte Rodoni di Bondeno e di Sant'Agostino (Ferrara), il sisma ha causato anche il malore che ha provocato la morte di una donna tedesca di 37 anni a Sant'Alberto di San Pietro in Casale (Bologna).
Un altro operaio è morto nel crollo del tetto della fonderia Tecopress di Dosso, frazione di Sant'Agostino.
Una ultracentenaria è morta a Sant'Agostino, nel Ferrarese.
La scossa è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04, seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un'altra di 2.9 alle 5.44.
L'epicentro nella pianura padana emiliana, una decina di chilometri di profondità dal suolo, 36 chilometri a nord da Bologna - dove la gente è scesa in strada per la paura ma non si registrano particolari problemi.
I danni principali nelle province di Modena e Ferrara, dove si registrano numerosi crolli a chiese ed edifici storici.
Regolari le operazioni di voto nei quattro comuni dell'Emilia-Romagna chiamati al ballottaggio.
Chiusura precauzionale delle scuole, degli edifici di culto, di musei e biblioteche nelle zone piu' colpite del terremoto in Emilia Romagna, domani, in attesa delle verifiche necessarie ad escludere eventuali situazioni di pericolo.
Un boato, durato cinque secondi, ha preceduto la nuova fortissima scossa che poco fa ha colpito il comune di sant'Agostino (Ferrara). Il palazzo comunale già lesionato ha subito nuovi crolli e nella frazione di San Carlo, lungo la strada principale, si sono aperte lungo la strada principale numerose grosse voragini.
Sono 80 i feriti a causa del terremoto di questa notte in provincia di Modena. Nessuno di questi è grave. Per contusioni o altri malori sono stati ricoverati o medicati all'ospedale. Per precauzione sono stati evacuati l'ospedale e la casa protetta di Finale Emilia e l'ospedale di Mirandola.
Sono in corso di svolgimento in tutto il territorio provinciale gli accertamenti sulla staticità degli edifici in particolare nell'area Nord di Modena, come confermano dalla Provincia. Sono già stati allestiti centri di prima accoglienza per i cittadini le cui case potrebbero non essere agibili a Camposanto e Medolla, ed entro sera saranno operativi centri anche a Finale, San Felice e Mirandola. Numerosi gli edifici pubblici e privati lesionati, chiuso l'accesso al centro storico di Finale.
Per quanto riguarda la viabilità è stato interrotto un tratto della strada provinciale che attraversa San Possidonio, con una deviazione, ed è stata disposta l'interruzione della linea ferroviaria Bologna-Verona a causa dell'inclinamento della torre piezometrica di San Felice, in corso di svuotamento.
"Come in tempo di guerra. Ho sentito un 'busso' tremendo, un boato che mi ha svegliata. Ho acceso la luce e in casa era crollato tutto: quadri, mensole, libri, vasi. Sono anziana, cammino male, ma la paura e' stata tanta che sono riuscita quasi a correre giù per le scale". Così Velia Raimondi, 83 anni, ha raccontato la sua terribile esperienza di terremotata.
L'anziana donna è arrivata al centro di raccolta allestito dalla Protezione civile a Sant'Agostino, nel Ferrarese, con un sacchetto di plastica in cui è riuscita a raccogliere in tutta fretta delle poche cose che è riuscita a portar via dalla sua abitazione.
"Quel gran boato mi ha ricordato i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Oggi come allora sono viva, per fortuna", ha raccontato ai cronisti.
"Siamo vivi per miracolo", ha detto ancora impaurita ed emozionata Annamaria Ceciliato, che è stata svegliata dal sisma mentre dormiva in una palazzina di quattro piano nella frazione di San Carlo. "Ho sentito un boato fortissimo e tutti tremava. Mi sono alzata di colpo, e mi sono messa addosso un lenzuolo, scappando giù per le scale al buio" ha riferito la donna.