Procede il lavoro per garantire assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto. Sono 17 le vittime, circa 350 i feriti; 228 le scosse che si sono verificate dopo quella principale avvertita alle 9 di ieri mattina. Le persone assistite dalla protezione civile regionale e nazionale sono salite complessivamente a 13 mila.
Al momento sono stati resi disponibili circa 5 mila posti in piu' per l'accoglienza, allestiti dopo le nuove scosse di ieri; posti che in tutto sono ora sufficienti a garantire l'assistenza alle persone tra i 9 campi di assistenza della protezione civile, alberghi, palestre e scuole messe a disposizione dai comuni.
Le vittime - In mattinata è stato recuperato ed identificato l'ultimo disperso. Si tratta dell'operaio Biagio Santucci, morto - insieme ad altri tre compagni - nel crollo dell'azienda Haemotronic a Medolla . La procura di Modena ha aperto un'inchiesta. Sono tre invece le persone ricoverate in gravi condizioni presso l'ospedale di Baggiovara, nel modenese, per i traumi causati dal terremoto.
La struttura è il centro di riferimento nel territorio per i pazienti in condizioni più critiche (essendo specializzata nei traumi) rimasti feriti in seguito alle scosse sismiche. In particolare destano seria preoccupazione le condizioni di salute di un operaio italiano di 44 anni estratto dalle macerie e rimasto schiacciato sotto i calcinacci crollati.
Altre due persone, informa l'Ausl di Modena, sono ricoverate in rianimazione avendo riportato traumi importanti. Complessivamente sono stati trasportati nell'ospedale di Baggiovara 15 pazienti in codice rosso, quello massimo nella scala di urgenza. Ma solo tre, appunto, sono al momento in condizioni gravi: gli altri sono in miglioramento.
In totale le persone ricoverate a causa del terremoto sono 138 per ferite lacero contuse, tagli o piccoli traumi. Gli altri feriti sono stati trasportati nei vari ospedali del modenese. Mentre Baggiovara la struttura dedicata agli adulti che hanno riportato traumi di una certa gravità, per i bambini e le donne incinta si fa riferimento al Policlinico di Modena.
Terremoto Emilia, ancora scosse: 16 morti, una persona dispersa
E' di 16 vittime, un disperso e circa 350 feriti l'ultimo bilancio ufficiale del sisma di martedì mattina in Emilia-Romagna diffuso dalla Protezione civile. "Il sistema di risposta attivato dal Dipartimento della Protezione Civile è pienamente operativo, potenziando quello già esistente in seguito al sisma del 20 maggio", precisa una nota.
"L'istituzione di un altro Centro Coordinamento Soccorsi a Bologna - ha fatto sapere la Protezione civile - va a potenziare il modello d'intervento attivato sul territorio. Le Organizzazioni Nazionali e Regionali di volontariato di Protezione Civile hanno messo a disposizione ulteriori moduli assistenziali, posti letto e servizi. Oltre ad un ampliamento del 20% della capacità ricettiva delle aree di accoglienza già attivate".
Ulteriori risorse sono state messe a disposizione dal sistema regionale: "in particolare due moduli da 250 posti messi a disposizione da Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze della Lombardia e dall'Ana - Associazione Nazionale Alpini di Treviso sono stati già inviati nei comuni di Novi e di Cento
La Croce Rossa Italiana ha inviato due moduli per 500 posti complessivi a Concordia, mentre a Mirandola e a Cavezzo sono destinati due moduli delle regioni Abruzzo e Friuli Venezia Giulia per un totale di 500 posti. Attivati inoltre i moduli campali di Umbria, Molise, Piemonte e Lazio. Ferrovie dello Stato e Nucleo Genio Ferrovieri hanno messo a disposizione 8 carrozze che arriveranno in serata nel comune di Crevalcore per ospitare circa 400 persone.
Conseguentemente sono stati attivati risorse e mezzi per ospitare oltre 4.000 persone da assistere nelle strutture campali. Sempre da stasera saranno disponibili ulteriori posti in strutture alberghiere grazie al potenziamento degli accordi tra la Regione Emilia Romagna e le associazioni di categoria degli albergatori. Al lavoro nelle zone colpite duramente dal sisma sono circa 4.000 unità e 760 mezzi del sistema di Protezione Civile. "Tutte le strutture operative stanno lavorando per assicurare alla popolazione coinvolta la massima assistenza - conclude la protezione civile - e ridurre i disagi di un evento che ha severamente colpito i cittadini ed il territorio".
Sono sedici i morti sinora accertati del terremoto nella Bassa Modenese. Lo si apprende da fonti della Protezione Civile. A Medolla è deceduto Paolo Siclari, più altre due persone ancora da identificare sotto le macerie dell'azienda Haemotronic. A Mirandola sono deceduti Mauro Mantovani, Enea Grilli, Eddy Borghi, Vincenzo Iacono e Hou Hongli, cittadino cinese. A Cavezzo le vittime sono Iva Contini, Daniela Salvioli ed Enzo Borghi. A Concordia e' morto Sergio Cobellini. A Rovereto di Novi il parroco don Ivan Martini. A San Felice hanno perso la vita Gianni Bignardi, Mohamad Azarg e Kumar Pawan.
Una donna è stata estratta viva, in serata, dalle macerie a Cavezzo. Caricata in ambulanza intorno alle 21, lo donna, che ha 65 anni, è stata portata in un ospedale di Modena. E' rimasta vittima di una premura: era infatti rientrata in casa, in un palazzo di quattro piani via Primo Maggio, nel centro storico distrutto di Cavezzo, per recuperare alcuni indumenti dopo la scossa delle 9 del mattino. Poi il crollo che l'ha travolta. Il palazzo, si apprende, si è interamente sbriciolato. La donna si è salvata perché protetta dalla spalliera del letto.
Il sottosegretario Antonio Catricalà, in un'informativa al Senato nel pomeriggio ha annunciato che il 4 giugno sarà proclamato il lutto nazionale per le vittime del sisma. La seduta nell'aula di palazzo Madama è stata aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.
"Come dopo ogni forte terremoto era attesa un'intensa attività sismica, ma la magnitudo appare più alta rispetto al tipico decadimento, al punto di ipotizzare che sia un nuovo evento piuttosto che una scossa di assestamento".
Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, nel corso dell'informativa del governo, nell'aula del Senato, sul terremoto avvenuto oggi in Emilia e nel Nord Italia. "Gli elementi di conoscenza a disposizione, anche in considerazione della complessità della struttura sismogenica - ha aggiunto Catricalà - non consentono di formulare un'ipotesi definitiva".
Due delle vittime, ha spiegato Catricalà, "sono decedute per cause non connesse direttamente all'evento".