Nuovi aiuti alla Grecia solo se rispetterà gli impegni presi. Lo ha detto il ministro degli esteri tedesco Guido Westervelle nel suo intervento al Bundestag. "Noi intendiamo mantenere le nostre promesse di aiuto. Ma questo significa che la Grecia deve varare le riforme che abbiamo concordato".
"Noi intendiamo mantenere le nostre promesse di aiuto. Ma questo significa che la Grecia deve varare le riforme che abbiamo concordato".
"Noi vogliamo che la Grecia resti nella zona euro. Ma lo deve volere anche Atene e rispettare i suoi impegni. Non possiamo forzare nessuno. L'Europa non affonda così facilmente". Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, ha risposto così alla domanda se la zona euro può sopportare un'uscita della Grecia.
In un'intervista al quotidiano regionale tedesco Rheinische Post, Schaeuble ha dichiarato che la zona euro è più solida di due anni fa. "Abbiamo imparato molto da questi ultimi due anni e costruito dei meccanismi di protezione. I pericoli di contaminazione per gli altri Paesi della zona euro si sono indeboliti e l'area euro è nel suo insieme diventata più resistente", ha spiegato.
"La crisi ha dimostrato che quando bisogna agire in fretta, l'Europa può reagire rapidamente. L'idea che non siamo in grado di reagire a breve termine di fronte a un imprevisto è falsa", ha concluso il ministro.
Ieri duro aut aut del presidente della Commissione Europea Jos‚ Manuel Barroso, convinto che la Grecia debba rispettare i patti o, semplicemente, "uscire dal club" dell'euro. Per Bruxelles, l'austerità "non è negoziabile". E su questo punto l'Unione europea vuole garanzie chiare.
Si è concluso minuti l'incontro tra il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, e quello di Nea Dimokratia, Antonis Samaras, nell'ambito delle consultazioni condotte dal primo per cercare di formare un nuovo governo. Nessuno dei due uomini politici ha fatto commenti al termine dell'incontro. Fonti di Nea Democratia hanno reso noto che Samaras farà dichiarazioni durante la riunione del gruppo parlamentare del partito che si terrà a breve.
Stamani il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, incontra anche il leader della sinistra radicale greca Alexis Tsipras di Syriza.
Tsipras, ha scritto intanto ai vertici dell'Unione europea per esortarli a "riesaminare l'intero quadro della strategia in corso" in merito al rigoroso programma di austerità imposto ad Atene.
La lettera è indirizzata al presidente dell'Unione europea Herman Van Rompuy, a quello della Commissione europea Josè Manuel Barroso e al capo della Bce, Mario Draghi. Nel testo Tsipras sottolinea come il forte rifiuto del popolo verso le misure espresso tramite il voto di domenica, ha spogliato gli impegni assunti dalla Grecia della "legittimità politica". I tagli punitivi, continua, non sono riusciti a risolvere i problemi del Paese, stanno distruggendo ulteriormente l'economia e minacciando di creare una "crisi umanitaria".
Tuttavia, il leader di Syriza ha riconosciuto che uscire dall'euro sarebbe "uno sviluppo particolarmente negativo, non solo per la Grecia ma per tutta l'Europa".
Se Atene non rispetterà i termini dell'accordo internazionale non riceverà più i prestiti a cui si affida da maggio 2010. Tuttavia, Tsipras ribadisce che il suo partito proverà a "persuadere i partner europei che non stanno solo colpendo la Grecia cancellando ogni sforzo di sostegno finanziario ad Atene, ma stanno mettendo in grande pericolo la stessa eurozona e la coesione sociale dell'Europa".