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25 aprile, il Capo dello Stato chiede riforme e rinnovamento: legge elettorale e pulizia, Napolitano striglia i partiti

"Sono venutestanchezze e degenerazioni, i partiti non sono più gli stessi dellaResistenza". E' un Napolitano alto, determinato e autorevole quello che aPesaro nelle celebrazioni del 25 aprile difende a spada tratta, ancora unavolta, il ruolo centrale dei partiti nella Resistenza che portò allaLiberazione ma poi li striglia con ruvidezza pari alla passione politica di chia dedicato una vita intera all'agone politico e alla cosa pubblica. 

Di partiti, dal '45 ad oggi, ricorda Napolitano,"diversi ne sono scomparsi, altri si sono trasformati, ne sono nati dinuovi e tutti hanno mostrato limiti e compiuto errori. Ma rifiutare i partitiin quanto tali dove può portare? Nulla può sostituire i partiti".

Parlando in una piazza del Popolo gremita, a Pesaro,Napolitano ha toccato tasti vibranti e perentori quando ha fatto riferimenti airecenti casi di commistione fra politica e malaffare: "Dove si è creatodel marcio - ha quasi urlato - venga estirpato. Bisogna impegnarsi perché ipartiti ritrovino lo slancio degli ideali senza abbandonarsi alla ciecasfiducia".

In un Paese guidato da quello che agli occhi di tutta lastampa internazionale è un Governo del Presidente, Napolitano è poi sceso neldettaglio:  "Ritengo doveroso sollecitare anche con accenti criticialcune riforme istituzionali e politiche e mi rammarico che sia in questa sianella scorsa legislatura si sia rinunciato a ogni tentativo di riformecondivise. Ma oggi le condizioni sono più favorevoli "per trovare criteritrasparenti e democratici" per il finanziamento dei partiti e per"varare una nuova legge elettorale affinché i cittadini possano sceglierei propri rappresentanti e non votare i nominati dai capi dei partiti". 

"I partiti - ha ammonito Napolitano - non tardino amuoversi in questa direzione".

25 aprile, Napolitano: divisioni inammissibili. Appello all'unità dopo le polemiche

"Il 25 Aprile è diventato la festa di tutto il popolo ela nazione italiana; e nessuna ricaduta in visioni ristrette e divisive delpassato, dopo lo sforzo paziente compiuto per superarle, è oggiammissibile". Con questo richiamo il presidente della Repubblica GiorgioNapolitano ha rimesso ordine in una vigilia della festa della Liberazione chesoprattutto nella Capitale è stata infuocata da polemiche per il mancatoinvito alle istituzioni locali da parte dell'Anpi al corteo e alle celebrazionidi domani. E così, parlando alla cerimonia al Quirinale con gli esponenti delleassociazioni combattentistiche e d'arma, ha voluto ringraziare "in modoparticolare i rappresentanti in questa sala di tutte le parti politiche in senoalle istituzioni nazionali, laziali e romane" sottolineando che "èuna forza della democrazia promuovere l'unità fra tutte le forze politiche esociali".

Proprio per lanciare un segnale di unità, ieri il Quirinaleha invitato alla cerimonia tutti i protagonisti della vicenda dei mancatiinviti: il presidente dell'Anpi Vito Francesco Polcaro, il sindaco di RomaGianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e ilpresidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. E oggi erano tutti nellastessa sala, anche se non hanno avuto occasione di incontrarsi personalmente,essendo l'Anpi posizionata al lato opposto rispetto alle autorità locali. Ilmessaggio è però arrivato forte e chiaro. Ed il primo e più concreto effetto èstato quello di far confermare alla presidente Polverini la sua partecipazionedomani al corteo dell'Anpi che partirà alle 9.30 dall'Arco di Costantino, perconcludersi a Porta San Paolo, luogo simbolo della resistenza romana. 

Unanimi anche i commenti. "Appoggio e sposo in pieno leparole del presidente della Repubblica", ha detto il presidente dell'Anpidi Roma. Ma se il clima della vigilia appare più disteso, bisognerà vedere selo sarà anche domani. L'ultima e unica volta che la Polverini andò a Porta SanPaolo fu oggetto di una protesta a suon di limoni (uno colpì il presidenteZingaretti che le fece da scudo). "Non vorrei che come due anni fa gruppiche non hanno nulla a che fare con l'Anpi si infiltrino e provochino incidenti.Speriamo di non trovare cattive sorprese, ma non credo", ha detto laPolverini. Poi rispondendo all'Anpi romano che, acconsentendo alla suapresenza, chiedeva "un segnale di netta chiusura verso tutti queimovimenti o quelle associazioni pseudo-culturali (come Casa Pound) che sirichiamano all'ideologia fascista, all'antisemitismo e al razzismo e versocoloro che li rappresentano in consiglio regionale", ha chiarito: "Ionella mia vita ho fatto altro: non ho mai militato in associazioni o partitiche si richiamano a quelli che non consideriamo valori". Zingaretti, chegià nei giorni scorsi aveva assicurato la sua presenza al corteo, haringraziato il Capo dello Stato per le sue parole sottolineando che"bisogna dire basta alle polemiche e alle divisioni ed Š fondamentale chetutte le forze politiche e sociali si stringano attorno ai valori dellaResistenza". 

Al corteo non ci sarà invece il sindaco Alemanno: "Nonho ricevuto nessun invito ma sicuramente sarò a tutte le manifestazioniistituzionali. Dopo l'esplicito diniego, saremo presenti come istituzione concorone e assessori". Per Alemanno, però, le parole di Napolitano,"mettono a tacere, dalla tribuna più alta della Repubblica, qualsiasipolemica".