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Monti rassicura gli industriali sul reintegro: sarà possibile solo per casi estremi e improbabili

Ilgiorno dopo la storica riforma del mercato del lavoro di una cosa il premier ècerto: si lamenteranno tutti, sindacati e imprese. E questa è la dimostrazioneche è stato trovato quell'equilibrio tanto evocato dalle forze politiche. "Nonsorprendetevi, oggi vedrete considerazioni opposte dalle diverse partesociali" preannuncia già in mattina Mario Monti. Sa che è questo ilsegnale che bisognava attendere: e dunque "siamo convinti di aver fatto unpasso importante nella giusta direzione".

Nonimmagina ancora, il premier, che lo scontento delle imprese arriverà di li apoco a definirsi in modo quantomeno inusuale. Confindustria bolla la riformacome 'pessima' costringendo il premier a ricordare ai vertici di vialedell'Astronomia che "fino a tre mesi fa non si sarebbero nemmeno sognatiuna riforma del genere". E a promettere alla presidente, Emma Marcegaglia,che dovrà "prendersi la responsabilità' delle gravi parole pronunciate,decisamente lontane da auspicabili profili di maggiore "understatement".

Il Prof.è convinto che i partiti continueranno a sostenerlo e non esclude l'ipotesi delricorso alla fiducia in Parlamento: "potrebbe essere uno strumento utile -dice - la abbiamo usata per 4 mesi e mezzo". 

"Contutto il rispetto per le parti sociali - spiega ancora- noi pensiamo che ilgoverno abbia il dovere di guardare all'interesse della collettività. E noiriteniamo di aver fatto l'interesse dei lavoratori, dei disoccupati, deigiovani e delle zone deboli del paese" è la linea che Monti rivendica diaver seguito. Perché il "mestiere del governo" è un mestiere diversoda quello di sindacati e imprese, che pure sono stati ascoltati. 
Ci vorrà del tempo, assicura, ma poi la portata della riforma uscirà fuori: eanche le imprese che nutrivano aspettative diverse, comprenderanno che suilicenziamenti economici i casi di reintegro saranno rarissimi. Le aziende forsesperavano nella "sparizione complessiva della parola reintegro dalpanorama italiano: credo che nel tempo considereranno che la permanenza diquesta parola è riferita a fattispecie estreme e improbabili", promette ilpremier. Ed anche i sindacati si accorgeranno presto dei vantaggi raggiunti intermini di tutele, di ammortizzatori sociali. E da loro, in effetti, lereazioni sono più morbide. Soprattutto quelle più temute, in particolar modo incasa Pd, della Cgil che invece incassa le modifiche al testo originario suilicenziamenti come "un primo risultato" della loro mobilitazione. Ed'altra parte, nota il premier quasi per mettere la parola fine, "il mondooggi è molto più complicato di quando è stato realizzato lo Statuto deiLavoratori". 

Considerazioni,queste, che il presidente del consiglio fa a Napoli, dove e' arrivato perfirmare alcuni bandi per il ripristino del sito archeologico di Pompei e unprotocollo per evitare che questi lavori finiscano per essere nuovo terreno diproliferazione della criminalità organizzata. Una coincidenza che non manca peròdi evidenziare la necessità di mettere le mani alle riforme anche per cercareun nuovo modo di risolvere la grave emergenza economica in cui versano più dialtre intere zone del Paese. " La situazione economica del Sud e' seria epatisce la crisi generale e la fase recessiva del nostro paese e non solo"in modo più acuto che altrove. Ed è anche per dare una speranza di sviluppo aqueste zone, il governo vuole andare avanti con le riforme: un lavoro che,ripete, non durerà poi tanto a lungo. Questo "è un breve governo" mala sua condizione di " brevità” avverte ancora una volta il premier,"è condizione per non perdere tempo".

 

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