L’atteggiamento di Armando Ruzzetto rispetto alla vicendadei collaboratori dei Csl della Provincia di Sassari è così poco lungimiranteda ricordare quello tenuto dalla cicala dell’arcinota favola esopica, conl’aggravante che le sue parole somigliano più che altro a un cicaleccio da bar,sordo e fine a se stesso. Noncurante del reale destino cui rischiano di andareincontro i lavoratori se davvero la Regione non farà ciò che deve, che avevapromesso e per cui è in gravissimo ritardo, l’esponente sindacale badasolamente all’oggi e non comprende, o non vuole comprendere, che una visionecosì miope della vicenda produce e giustifica e legittima ulteriori ritardi daparte di Cagliari. Di questi ritardi saranno vittime non solo i co.co.co. inquestione, ma anche l’amministrazione e gli utenti di servizi fondamentali comequelli garantiti dall’ente attraverso i Centri dei servizi per il lavoro.
Rispetto al comunicato diffuso in merito a tale argomentodai sindacati, esageratamente distorto rispetto alla verità per non meritare lepresenti precisazioni di metodo e di merito, desidero affermare chiaramente –per rispetto di tutte le persone che operano all’interno di questaamministrazione – che la Provincia di Sassari si sente rappresentataautorevolmente e adeguatamente quando a un incontro partecipano l’assessoreprovinciale cui compete specifica delega politica e il dirigente del settoreamministrativo di riferimento, senza che la cosa possa rappresentare unasottovalutazione delle questioni in argomento o una mancanza di rispetto neiconfronti di chicchessia.
Ciò detto, le dichiarazioni affidate alla stampa dairappresentanti sindacali del comparto Funzione pubblica di Cgil e Cisl, il cuitenore non si discosta da quelle che Armando Ruzzetto ripete ossessivamente dadiversi mesi, sorprendono per la loro insensatezza e per la totale mancanza diragionevolezza, cause queste di una sparata totalmente fuori bersaglio. Gliesponenti sindacali dovrebbero attaccare duramente
Al contrario, Cgil e Cisl non si mettono alcun problema amettere alla gogna la Provincia di Sassari, la cui responsabilità sarebbequella di aver stabilito in gennaio – affrontando al proprio interno una seriae serrata discussione sul piano del diritto e della contabilità amministrativa– un’ulteriore proroga per i contratti di collaborazione in questione al finedi prevenire l’ennesima inadempienza cagliaritana. E ora che anche questaproroga sta per scadere, si chiede alla Provincia di Sassari di chiudere unocchio, come fatto già altre volte in passato senza incassare la benché minimaattestazione di riconoscenza da parte sindacale, invece di esigere dallaRegione il rispetto degli impegni assunti e la soluzione di una questione chesi trascina, vergognosamente e con la connivenza di tutte le parti politiche edelle organizzazioni sindacali, da oltre sette anni.
La morale, proprio come nel caso della favola esopica, è cheanche i sindacalisti dovrebbero frinire di meno ed essere un po’ piùprevidenti. Com