Una recente ricerca dell’American Journal of Clinical Nutrition ha confermato che una dieta ricca di “flavonoidi” (composti chimici naturali, diffusi nelle piante) può favorire la prevenzione cardiovascolare. Ma secondo un’indagine dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano, gli italiani ne assumono pochi.
Nonostante le ricerche scientifiche non confermino del tutto l’efficacia preventiva dei flavonoidi, gli esperti sembrano ormai concordi nell’avvalorare la tesi delle proprietà benefiche dei flavonoidi. Poiché le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di mortalità nei Paesi occidentali, la ricerca scientifica sta moltiplicando gli studi sui fattori che possano prevenire queste patologie.
Tra i fattori nutrizionali, sembra che le molecole antiossidanti contenute nei vegetali (frutta e verdura) possano svolgere un ruolo di prevenzione cardiovascolare.
Secondo il Prof. Sergio Coccheri, Professore di Malattie Cardiovascolari dell’Università di Bologna, “È accertato che un costante e alto apporto di vegetali al naturale e di frutta fresca riduce il rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto infarto cardiaco e ictus cerebrale. Che questo effetto benefico sia da attribuire ai flavonoidi contenuti in frutta e verdura è verosimile, ma non ancora dimostrato nell’uomo: gli studi clinici hanno dato infatti risultati talora contrastanti”.
In particolare, tale effetto potrebbe essere in parte dovuto alla presenza dei flavonoidi, che sono stati identificati come molecole con un’importante attività antinfiammatoria e antiossidante.
“Ancora una volta ci troviamo a ribadire l’importanza dei capisaldi della dieta mediterranea, raccomandando il consumo di almeno una porzione di verdura a pasto e di circa tre frutti al giorno, preferendo sempre frutta e verdura crude, fresche e di stagione. Anche in questo caso, la dieta mediterranea consente un adeguato apporto di flavonoidi, importanti per la prevenzione cardiovascolare.”, ha commentato la dottoressa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition Association e responsabile della Struttura Semplice di dietetica e Nutrizione Clinica ICP di Milano
I risultati di uno studio pubblicato sull’autorevole “American Journal of Clinical Nutrition” nel gennaio 2012 indicano che ad un alto apporto di flavonoidi nella dieta corrisponde un minore rischio di gravi malattie cardiovascolari. Ma gli italiani assumono regolarmente cibi che contengono flavonoidi e in che quantità?
Gli specialisti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno condotto un’indagine su 7645 individui (4681 femmine e 2964 maschi) di età superiore ai 18 anni, per valutare il consumo medio pro-capite di flavonoidi. Gli alimenti mediamente più ricchi di flavonoidi sono il tè, il vino rosso e la frutta (in particolar modo gli agrumi), ma i flavonoidi si trovano, ad esempio, anche nella verdura, nell’olio (soprattutto d’oliva) e nel cioccolato.
I medici e gli esperti nutrizionisti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano suggeriscono alcuni consigli per garantire un adeguato apporto di flavonoidi con l’alimentazione di tutti i giorni: consumare legumi il più spesso possibile e consumare almeno una porzione di verdura a pasto; per rendere più varia e completa l’assunzione di antiossidanti, consumare verdure di diverso colore e preferire le verdure crude e fresche, perché gli antiossidanti possono alterarsi o perdersi con la conservazione o le cotture. Bere un bicchiere di vino al giorno, preferibilmente rosso, consumare ogni giorno frutta fresca e di stagione, con la buccia e ben lavata. Inoltre, consumare moderatamente tè e caffè (due-tre tazze al giorno), preferendo il tè.
Sabrina Brandone