"Il Comune più che nei guai, eventualmente, sarebbe parte lesa,perché se abuso dovesse esserci, o presentazione di documentazionefalsa, saremo i primi ad avviare un’azione di rivalsa». È ilcommento del sindaco di Stintino Antonio Diana, all’articoloapparso oggi sul quotidiano locale che titola appunto “Stintino,Comune nei guai per una villa” e che riferisce di presunti abusinella costruzione di un immobile in zona Tamerici.
L’amministrazione comunale nel 2010 aveva emesso un’ordinanzacon la quale disponeva «l’immediata sospensione dei lavori pressol’immobile a decorrere dalla data di notifica della presenteordinanza, riservandosi di revocare la Concessione Ediliziarilasciata qualora l’autorità giudiziaria riscontrasse l’effettivomancato inizio dei lavori e la conseguente realizzazione di opere inassenza di Concessione Edilizia».
Un atto che l’amministrazione comunale aveva adottato «ritenuto– si legge anche nell’ordinanza di sospensione lavori del 2010 –sulla scorta della documentazione agli atti e del sopralluogoeffettuato, che l’effettivo inizio dei lavori risulta dubbio inquanto il locale “Deposito Attrezzi” parrebbe edificatoantecedentemente alla data di rilascio della Concessione Edilizia etale manufatto, come dichiarato dal titolare della ConcessioneEdilizia, dal Direttore dei Lavori e dall’impresa esecutrice,risulterebbe l’unica opera realizzata delle varie previste duranteil periodo di validità del titolo abilitativo».
Sulla vicenda la procura della Repubblica di Sassari, dopo averavviato le indagini, nel 2011 ha inviato al Gip una richiesta diarchiviazione, ritenute fondate le ragioni presentate nella memoriadifensiva degli interessati. Il Gip, ritenuta l’accoglibilitàdella richiesta ha disposto l’archiviazione e la restituzione degliatti al pubblico ministero. «A questo punto – precisa ilresponsabile del Servizio tecnico Edilizia privata, Giuseppe Mundula– il privato ha fatto istanza per riprendere i lavori».
«Aspettiamo che sulla vicenda si pronuncino gli organi competenti– riprende il sindaco Antonio Diana – quindi, se abuso dovesseesserci potremmo adottare un’azione di rivalsa con richiesta danni,demolizione oppure anche acquisizione a patrimonio comunaledell’immobile che, vista la sua posizione, potrebbe anche esseretrasformato nella sede della biblioteca del mare».
«L’amministrazione comunale mantiene alta la guardia –afferma con forza il primo cittadino che già da alcuni anni, siricordi Ezzi Mannu, ha avviato una campagna contro l’abusivismoedilizio – perché vogliamo evitare e limitare al massimo ilfenomeno dell’abuso edilizio e lo facciamo con un grande sforzo eimpegno, considerata la vastità del territorio e la carenza dipersonale». Com