«Quando abbiamo iniziato la nostra attività, lo abbiamo fatto senza soldi. Abbiamo deciso di fare uno studio con l’Icram, con il quale abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorare». Ha esordito così ieri sera il sindaco di Stintino Antonio Diana, partecipando alla trasmissione televisiva Arasolé, in onda su Sardegna 1.
Il tema della puntata era quello relativo al «disastro ambientale – ha detto Carmina Conte, la giornalista e conduttrice della trasmissione – provocato dalla mano dell’uomo dieci anni fa al Poetto». È stata quindi l’occasione per un confronto con quanto realizzato dal comune stintinese sulla spiaggia gioiello dell’Isola.
Alla trasmissione, che ha ripercorso i momenti salienti dei lavori realizzati al Poetto erano presenti, oltre al sindaco Antonio Diana, il senatore del Pdl Mariano Delogu, Alberto Marcello, docente di geo-ingegneria all’Università di Cagliari, Paolo Frau, assessore all’Urbanistica del Comune di Cagliari, Alessio Satta, direttore della Conservatoria delle coste, Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente, Matteo Sanna, presidente della Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, quindi la giornalista Maria Francesca Chiappe autrice, con il collega Lello Caravano, del libro “Gli 80 passi”, un libro sulla vicenda del disastroso ripascimento della spiaggia dei cagliaritani.
«Adesso abbiamo pubblicato un bando a evidenza comunitaria – ha ripreso il sindaco di Stintino – per avviare un progetto di vera e propria chirurgia ambientale, che permetterà di dare ossigeno alle dune della spiaggia».
Il Comune ha approvato uno studio di fattibilità che prevede lo smantellamento della strada che negli anni Cinquanta ha tagliato in due il sistema dunale. «Un progetto che, nella sua completezza, avrà un costo di circa 18 milioni di euro e che – ha spiegato in un’intervista realizzata a Stintino il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, Massimo Ledda – potrà essere realizzato per stralci. Il primo di questi, con il quale l’amministrazione intende procedere, avrà un costo di 7 milioni di euro».
La costruzione della strada, quindi l’alto flusso turistico, il calpestio delle dune e la scomparsa delle vegetazione hanno impoverito le dune, che rappresentano il polmone della spiaggia. «Gli studi fatti dall’Icram ci hanno portato a prendere delle soluzioni – ha detto ancora Antonio Diana – come la costruzione delle passerelle e la recinzione delle dune e avviare una serie di studi di monitoraggio. Dall’ultima osservazione si è avuto un risultato soddisfacente: la duna è aumentata di volume. Si tratta di
«Il rinascimento – ha concluso il sindaco – sarebbe stata per noi l’ultima delle ultime ipotesi».
A rimarcare l’importanza degli studi avviati dal Comune è stato anche Vincenzo Tiana che ha ricordato come l’amministrazione comunale, per riportare l’intera area a monte delle dune al patrimonio dell’interno sistema, abbia anche previsto nel Puc la possibilità dell’abbattimento di un albergo e la sua ricostruzione con un sistema a minore impatto ambientale.
«Speriamo che l’esempio di Stintino possa essere preso come modello, magari anche per il Poetto», ha aggiunto Alessio Satta che ha parlato delle aree vulnerabili e che, dal golfo di Oristano sino a Castelsardo, non sono a rischio di immediata scomparsa ma necessitano di grande attenzione.