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Riepilogo di battito in Consiglio regionale su legge finanziaria e legge di Bilancio

La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. La presidente ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sullincontro tra il presidente della Giunta Ugo Cappellacci e la delegazione di politici sardi con il premier Monti sulla cosiddetta Vertenza Sardegna.

Il documento, firmato da tutti i capigruppo e da Cuccureddu, Capelli, Ben Amara, Mulas e Zuncheddu, esprime la volontà dellAssemblea di riaffermare pregiudizialmente lassoluta urgenza che il governo favorisca lapplicazione integrale dellarticolo 8 riformato dello Statuto, in considerazione anche della positiva conclusione delliter di definizione di norme di attuazione dello stesso articolo 8 presso la commissione paritetica Stato-Regione e di acquisire lapprovazione delle stesse entro i prossimi 30 giorni; di richiedere conseguentemente lavvio dei confronti tematici sugli argomenti esaminati in sede di incontro con il governo con specifico riferimento al Patto di stabilità, alla difesa e consolidamento del sistema produttivo isolano e vertenza industriale, alla continuità territoriale, alla moratoria delle azioni promosse da Equitalia e alla rimodulazione degli interventi finanziati con i fondi Fas.

Il documento impegna dunque il presidente della Regione ad agire sul piano istituzionale, legale e politico per la realizzazione di tutto quanto stabilito e dà mandato alla presidente del Consiglio regionale di convocare lAssemblea degli Stati generali del popolo sardo, le rappresentanze delle Autonomie locali, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria dellimpresa.

Lordine del giorno ha avuto il via libera allunanimità con 66 voti favorevoli.

Disegno di legge n. 332/S/A (Giunta regionale) - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012)

LAula ha poi cominciato lesame della Manovra finanziaria 2012, con la discussione generale dellarticolo 1. Il primo a prendere la parola è stato il presidente del Gruppo Misto, Luciano Uras che ha concentrato il suo breve intervento sulla burocrazia della macchina amministrativa che pesa e rallenta le procedure e i rapporti tra i cittadini e la Regione. Secondo Uras la responsabilità è da imputare alla Giunta.

Chicco Porcu (Pd) ha invece sottolineato il fatto che la Giunta non ha fornito i dati  relativi alla tabella E come era stato richiesto nella precedente seduta. Lassessore alla Programmazione Giorgio La Spisa aveva assicurato che i documenti sarebbero stati messi a disposizione ma così non è stato, ha sottolineato lesponente del Pd. Nel bilancio si prevedono delle riscossioni effettive pari a circa 5 miliardi e 700 milioni, ma con le spese sanitarie dovrebbero risultare 6 miliardi. Per Porcu si tratta di una contraddizione importante da dirimere poiché è necessario che il Consiglio abbia le cifre precise per valutare limpatto delle priorità della Giunta. La richiesta dellopposizione per bocca di Porcu è precisa: Non vogliamo dare alla giunta una delega in bianco, vorremmo sapere laccertato complessivo e il riscosso complessivo.

Roberto Capelli (Misto) ha messo in evidenza lo stretto legame fra lart. 1 e lordine del giorno sulle entrate. Edi queste ore lennesimo atto contro lautonomia regionale da parte del governo centrale; non importa quale, se quello precedente o quello attuale. Il decreto legislativo 168 che, nella parte in cui si parlava delle corti dappello istituiva sezioni speciali in materia di proprietà industriale e intellettuale, definendo una mappa da cui la Sardegna è esclusa. Un sardo titolare di una società che deve avviare una controversia per far valere i suoi diritti, ha spiegato lon. Capelli, dovrà rivolgersi al tribunale di Roma. Forse alle associazioni di categoria è sfuggito questo passaggio, che invece penalizza la dignità dei sardi e degli stessi magistrati ed avvocati che operano nellIsola. Ma come può essere sfuggita una cosa del genere al governo regionale ed ai parlamentari sardi? Il legame con la Finanziaria e con la cosiddetta Vertenza Sardegna è evidente: perché qui sono in gioco i rapporti con lo Stato. Eimpossibile che su questo problema non si alzi la voce del Consiglio Regionale, per tutelare lennesimo interesse generale dei sardi che è stato calpestato.

Gian Valerio Sanna (Pd) ha sottolineato che non è un caso che proprio mentre discutiamo la legge fondamentale della Sardegna il governo nazionale nega la garanzia a copertura della proposta delle Olimpiadi a Roma; è segno della situazione drammatica in cui si trova lItalia di oggi. E il bilancio della Regione non può essere collocato in un mondo a parte rispetto al sistema-Paese. Nella Finanziaria e soprattutto nellart.1, ha affermato lesponente del Pd, ci sono questioni molto rilevanti che di fatto commissariano il Consiglio regionale, le cui spese di funzionamento non sono coperte per tutto lanno. Non abbiamo nulla in mano nemmeno per fronteggiare una eventuale emergenza. Mentre sono stati recuperati dalla perenzione molti fondi, ma in modo opaco e non trasparente. Eun fatto inaccettabile e perfino tecnicamente discutibile; ci sono perfino deroghe retroattive contrarie alla legge. Non ha più senso, allora, parlare di riforme di fronte a questa impostazione che allontana sempre di più lEsecutivo dal Consiglio. Questa, al contrario, deve essere la prima priorità dellAssemblea.

Paolo Maninchedda (PsdAz), rivolgendosi allopposizione, ha criticato la sua scelta di voler ripristinare a tutti i costi il gioco delle parti. Se la maggioranza ha sbagliato la minoranza non può presumere di avere una ricetta per combattere la crisi, così come non si può parlare di riforme senza volerle davvero fare: sono cose incomprensibili. Occorre invece, a giudizio dellon. Maninchedda, utilizzare loccasione della Finanziaria per una riflessione sulla crisi della Sardegna, prescindendo dalle divisione dei ruoli. Ragionando per cassa, infatti, ne viene fuori che le casse vengono consumate dal sistema, che lorganizzazione dei servizi pubblici costa più dei servizi stessi. La spesa sanitaria, ad esempio, in Sardegna cresce del 3-4% mentre il Veneto con 5 milioni di abitanti spende meno del doppio: segno che qualcosa non va. Questo è il cuore del problema che viene in buona parte occultato dal bilancio regionale e non viene affrontato con la necessaria fermezza. Maninchedda ha infine illustrato con alcuni esempi come si potrebbe delineare una nuova politica regionale sulle entrate. La Sardegna, ha spiegato, non ha autonomia finanziaria ma uno studio dimostra che ha un attivo fiscale di 380 milioni. Tutto il risparmio gestito in Sardegna, inoltre, produce un gettito che non è regionalizzabile. Dove vanno questi soldi? Lo stesso sistema regionale del welfare governato dallInps potrebbe essere finanziato dal nuovo sistema contributivo liberando risorse per lo sviluppo.

Francesca Barracciu (Pd), rispondendo a Paolo Maninchedda ha voluto precisare che lattività dellopposizione non è liquidabile con il gioco delle parti. Il nostro ruolo è fare opposizione e abbiamo fatto le nostre proposte portando le istanze di chi ci ha mandato qui. Quanto alle riforme lesponente del Pd ha ricordato che lonere è in capo soprattutto alla maggioranza, in particolare la consigliera si è concentrata sulla riforma sanitaria finora mai approvata. Per la Barracciu la causa principale del disavanzo è leccessiva spesa sanitaria: Le voci di spesa sanitaria gravano pesantemente sul bilancio regionale. Anche se riuscissimo a far rispettare al governo la riscrittura dello Statuto per ciò che concerne le entrate, se la gestione della Sanità rimanesse quella attuale, quelle risorse sarebbero comunque insufficienti.

Per la replica della Giunta ha preso la parola lassessore alla Programmazione Giorgio La Spisa che ha risposto allon. Porcu dando le cifre relative alla tabella E, e a Capelli riguardo alla norma sulle riscossioni per le imprese e i contenziosi a livello centrale, spiegando che è stato chiesto un emendamento presentato in sede di conferenza Stato-Regioni.

Lassessore, apprezzando il lavoro fatto dalla Commissione sullanalisi capitolo per capitolo per le reali dimensioni degli interventi, ha sostenuto che la compressione della spesa effettuata in sede di commissione è stata sì importante ma molto di più si sarebbe potuto fare se non ci fossero ostacoli che esulano da norme di natura finanziaria. Per La Spisa il bilancio della Sardegna non è povero in sé, il problema verte tutto sul fatto che ci sono dei capitoli che non possono essere cambiati. Lassessore al Bilancio si è riferito in particolare alla spesa degli enti e delle agenzie regionali che riguarda per il 99 per cento il personale. La Spisa ha auspicato che il Consiglio cominci a occuparsi dei problemi sostanziali, si deve agire sul rubinetto e non sulla vasca, si devono chiudere i rubinetti insani.

Dopo il parere del relatore, Pietro Fois (Riformatori sardi-Liberaldemocratici), presidente della Terza commissione, e della giunta sugli emendamenti, lAula è passata alle votazioni degli emendamenti. (MP)

LAssemblea ha respinto lemendamento 292, l82 (favorevoli 24, contrari 42, astenuti 2) e l83 (favorevoli 23, contrari 43, astenuti 2) ed è passata allesame dellemendamento 85.

Gian Valerio Sanna (Pd) ha ricordato che il Consiglio è intervenuto più volte nella riduzione dei costi della politica. Perciò è inammissibile che, allinizio dellanno, comunichiamo ai sardi che il Consiglio regionale non può andare avanti per il resto dellanno. Eun affronto da parte dellEsecutivo che di fatto commissaria il Consiglio. Così si legittima il peggiore populismo.

Paolo Maninchedda (PsdAz) ha condiviso la tesi dellon. Sanna: nessun Consiglio può funzionare col capitolo oneri legislativi pari a zero e non è detto che chi oggi protesta alimentando le pulsioni più basse della società e facendo baccanodomani governerà.

Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato che la Finanziaria è stata discussa in modo nuovo, ma solo dopo un forte dibattito in Commissione che Giunta e maggioranza hanno cercato di impedire. Nonostante tutto la revisione cè stata, ma resta parziale. Ora decidere se e come cambiare le regole del gioco spetta alla maggioranza.

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha affermato che la Finanziaria è stata migliorata anche con il contributo dellopposizione. Quanto alla copertura delle spese il problema esiste, è necessaria una riforma complessiva delle procedure di spesa.

Chicco Porcu (Pd) ha annunciato il voto favorevole, precisando però che quella in discussione non può comunque essere considerata la Finanziaria dellopposizione. Lon. Porcu ha infine ribadito la necessità di copertura dellattività del Consiglio.

LAssemblea ha infine respinto lemendamento con 24 voti favorevoli, 42 contrari ed un astenuto.

LAula ha poi bocciato i tre emendamenti soppressivi del comma 3 (84, 295 e 302) e lemendamento 86 uguale al 297 e al 304. Respinto anche lemendamento 87 (uguale al 298 e al 305) con 43 voti contrari e 26 favorevoli. Su questo emendamento lon. Gian Valerio Sanna (Pd) aveva sottolineato limportanza di una norma che imponeva, a partire dal 2012 i piani di rientro per le Asl che avessero sforato il bilancio senza più gravare su altri settori della vita regionale.

Sullemendamento 88, uguale al 306, Gian Valerio Sanna ha proposto il ritiro degli emendamenti chiedendo alla giunta di rettificare il comma 7. Con la proposta di un emendamento orale lon. Gian Valerio Sanna ha chiesto la soppressione della parte relativa agli oneri istruttori al richiedente di una concessione per le fonti energetiche rinnovabili. Lon. Uras, dichiarandosi daccordo allemendamento orale ha auspicato che il medesimo correttivo si possa applicare anche in altri settori oltre a quello delle fonti energetiche.

Lemendamento 306 è stato respinto con 39 voti contrari e 24 favorevoli.

Sullemendamento 96 Gian Valerio Sanna (Pd) ha sottolineato linsufficienza della tabella E che è una ripetizione di un elenco di voci di spesa, è insufficiente perché indica genericamente le priorità allinterno di comparti articolati. Lon. Chicco Porcu (Pd) ha ribadito la richiesta dellimporto della tabella E. Lon. Luciano Uras (Misto-Sel) si è soffermato sulla tabella E che offende lintera Assemblea perché riporta come priorità le spese per il Consiglio regionale. Lemendamento è stato respinto con 39 voti contrari, 25 favorevoli e 2 astenuti.

LAssemblea ha quindi respinto lemendamento n. 96 con 25 voti favorevoli, 39 contrari e 2 astenuti ed il n. 104 con 23 voti favorevoli, 42 contrari ed un astenuto. A voto segreto, è stato invece approvato lemendamento n. 187, con 37 voti a favore, 27 contrari ed un astenuto, che introduce per il 2012 lo stanziamento di 10.000 euro per la copertura di oneri legislativi.

LAula, dopo aver approvato gli emendamenti 338 e 13 della Giunta regionale, è passata alla votazione del testo dellarticolo 1 che è stato approvato con lesclusione di una parte del comma 15.

Respinto poi lemendamento aggiuntivo 315, approvati invece il 15, 16, 50, 48 e 49.

Sullemendamento 6 presentato da Franco Cuccureddu (Misto-Mpa) sulle assunzioni a tempo determinato e la proroga per il personale a progetto nelle Unioni dei Comuni, lon. Gian Valerio Sanna ha dichiarato il proprio voto contrario. Anche lon. Uras ha preso la parola su questo emendamento ritenendo giusta la proposta che riguarda le assunzioni a tempo determinato ma ha stigmatizzato la parte relativa alle proroghe.

Nanni Campus ha concordato con Gian Valerio Sanna sul tema, ma ha ricordato la vicenda dei lavoratori interinali allinterno delle Asl e sulla cronicizzazione del lavoro interinale. Il capogruppo dellIdv Adriano Salis ha annunciato il voto contrario e si è soffermato sul dramma del precariato che si è venuto a creare negli ultimi dieci anni. Dopo la breve discussione Franco Cuccureddu ha proposto una modifica cancellando la parte relativa alla proroga. Hanno concordato con lui anche Paolo Dessì (PsdAz) e Franco Mula (Riformatori sardi-Liberaldemocratici). Lemendamento ha avuto il via libera con 42 voti favorevoli, 17 contrari e 3 astenuti.

LAssemblea è passata allesame dellemendamento n. 347. Il presidente del gruppo Udc-Fli, Giulio Steri, nellannunciare il voto favorevole, ha chiarito che il provvedimento ha la finalità di consentire allEnte Foreste di svolgere per intero i suoi compiti istituzionali, su richiesta dei Comuni interessati, in modo da garantire una attività uniforme su tutto il territorio regionale. Lemendamento è stato approvato allunanimità.

La presidente Lombardo ha poi chiuso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domani alle 11.30, mentre per le 9.30 è stata convocata la Commissione Bilancio. Com