Silvio Berlusconi e' colpevole al di la' di ogni ragionevole dubbio. Questa la certezza del Pm, Fabio De Pasquale, nel procedimento a carico dell'ex premier
sul caso Mills. De Pasquale non e' giunto a formulare la propria richiesta di condanna perche', prolungandosi la requisitoria, il Collegio giudicante ha deciso di terminarla nella prossima udienza fissata per il 15 febbraio.
"Siamo certi al di la' di ogni ragionevole dubbio - ha detto De Pasquale riferendosi ai 600 mila dollari percepiti da David Mills - che questo sia denaro venuto dal gruppo Berlusconi. Riteniamo che le prove portate in questo processo siano sufficienti, anche senza la precedente sentenza nel processo Mills, per giudicare colpevole Berlusconi. Ogni Tribunale assumerebbe la stessa decisione presa allora dalla decima sezione penale".
Nel corso della requisitoria Fabio De Pasquale ha citato la sentenza della Cassazione che nel procedimento 'gemello' ha prosciolto l'avvocato inglese per intervenuta prescrizione, ricordando pero' la sentenza di condanna in primo grado confermata anche in appello.
"La sentenza - ha detto - costituisce una prova". I giudici sono usciti da una lunga Camera di consiglio in cui hanno valutato la richiesta dei difensori Niccolo' Ghedini e Piero Longo di indicare specificatamente quali fossero gli atti processuali utilizzabili.
Il pm De Pasquale, nel corso della sua requisitoria al processo Mills, ha spiegato che non servono "espressioni colorite o passaggi brillanti, ma si deve rimanere su un piano freddo e tecnico", rifacendosi alla prova che e' la sentenza della Cassazione su Mills. Proprio in questa sentenza, ha aggiunto il pm, ci sono "passaggi di fatto accertati definitivamente e legati alla colpevolezza di Silvio Berlusconi di cui parliamo in questo processo". E ha proseguito: "Bisogna
prendere atto di questa sentenza".
"David Mills ha sempre tenuto nascosta la provvista. Ha fatto, come si dice nelle aule di tribunale, scomparire il cadavere". E' quanto ha affermato il pm. In particolare il magistrato fa riferimento a come, a suo giudizio, Mills abbia mescolato i 600 mila dollari che per l'accusa ha ricevuto da Berlusconi per essere reticente nella sua testimonianza in due processi milanesi con i patrimoni di altri clienti.
Per il Pm è "una prova decisiva", una "confessione stragiudiziale" la lettera che David Mills invio' al suo fiscalista Bob Drennan per chiedergli un consiglio e un aiuto su come giustificare al fisco inglese proprio questo 'regalo' da 600 mila dollari. Quella lettera, ha sottolineato il magistrato ricordando le parole scritte in sentenza dai giudici d'appello nel processo gemello, quello a carico di Mills, "non e' frutto di un estemporaneo colpo di testa (come si e' giustificato in seguito Mills, ndr) ma il frutto di una profonda meditazione".
Mills, ha ricordato il magistrato, era un professionista noto e non uno qualunque: "e' l'uomo -ha sottolineato- che ha costruito il gruppo B della Fininvest e non e' poca cosa. E' stato lo sposo di un importante politico del Regno Unito, Tessa Jones, vicina a Tony Blair. Mills, con quella lettera, ha cercato aiuto perche' era spaventata perche' riteneva di essere in trappola dal fisco... ma mai immaginava
che quella lettera che era legata la segreto professionale sarebbe finita in mano all'autorita' giudiziaria inglese e italiana".